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Benevento, Cannavaro: “Ho accettato in un istante. Pochi gol? Giocatori fuori forma”

In casa Benevento è tempo di presentazioni e la parola passa a Fabio Cannavaro, nuovo allenatore dei campani che ha preso il posto dell’esonerato Caserta. Prima avventura in Italia, dopo le esperienze in Cina. Si aggiunge così un altro campione del Mondo in Serie B ed in totale sono cinque tra allenatori e giocatori (qui il focus). Queste le prime parole da Palazzo Paolo V.

A dare il via alla conferenza ci ha pensato il presidente Vigorito: “Ringrazio questo “scugnizzo” napoletano. Lui è una di quelle persone che vale il riscatto della città e non solo per i trofei che ha conquistato da atleta, ma per le sue doti morali. Ha rifiutato squadre più forti per questa esperienza. Vi racconto una cosa: a fine allenamento la squadra che ha perso la partitella si è messa in porta a prendere le pallonate e a Fabio gli ho detto: “Questi teniamo, non li ammazzare”. Poi è intervenuto anche il direttore sportivo Foggia: “Sono orgoglioso e felice. Cannavaro ha una qualità: è un allenatore vero. Sono straconvinto della sua scelta. Abbiamo già parlato molto di calcio e di come amare questo sport. Fabio sarà un valore aggiunto in campo e fuori.”

 

 

Cannavaro: “Ho apprezzato la sincerità della dirigenza”

Dopo la presentazione del presidente e del direttore, ha preso parola anche Fabio Cannavaro:Ringrazio il presidente e il direttore per le belle parole, che aumentano ancora di più le mie responsabilità. Qualcuno può pensare sia la mia prima esperienza, ma ho girato il mondo. Adesso però ho capito che era il momento di tornare a casa. Ho apprezzato la sincerità e la professionalità di Foggia. Credo che la sua tranquillità sia dovuta ad un presidente che gli trasmette questo e per un allenatore è fondamentale. Ho accettato subito questa sfida, sapendo che non è facile vista la Serie B di questa stagione, con grandi squadre. Noi sappiamo quello che vogliamo e dobbiamo ridurre la distanza con le big. Sono contento che la società abbia confermato il mio staff (presente anche il fratello Paolo Cannavaro). Ringrazio anche Caserta e gli auguro di trovare subito un’altra squadra. Spero di farmi apprezzare più da allenatore che da ex giocatore.

 

 

“Ho sentito Inzaghi e mi ha parlato molto bene dell’ambiente”

“A me non piace aspettare, questa è una cosa che a me non piace di questo lavoro. Foggia ha usato Paolo come tramite ed io ho detto subito di sì. Se una società ti chiama è giusto che ti presentino il loro progetto. Mi hanno convinto in un istante. Se ho sentito qualche ex campione del Mondo? Sì, ho parlato con Filippo Inzaghi, che mi ha parlato benissimo della sua esperienza. Eguagliarlo non sarà facile, ma lavoreremo.

Poi un’analisi sui pochi gol fatti: “Sicuramente alcuni giocatori devono ritrovare la forma, ho visto tutte le partite. Ci sono dei calciatori che ancora sono in ritardo. Dobbiamo recuperare tutti fisicamente e poi esaltarci con la qualità di gioco, rischiare qualcosa in più ed essere maggiormente propositivi. I giocatori hanno il morale basso e devo lavorare su questo”.

“All’estero il calcio si vive con allegria. Voglio trasmetterla anche qui”

“Cosa ho imparato all’estero? Ci sono allenatori con filosofie diverse che hanno cambiato il calcio in questi anni e altrove lo percepisci. L’approccio alla partita all’interno dello spogliatoio. Vi faccio un esempio stupido: la musica. Il calcio all’estero si vive con più allegria. Poi sta a noi trascinare la gente allo stadio e vederlo semivuoto non è bello. Dobbiamo riempirlo”.

Poi una piccola curiosità:Il corso da management? L’ho fatto perché sono curioso, ma resto un allenatore e voglio fare quello. L’esperienza in Asia me l’ha confermato. Riconosco i miei limiti e so quello che posso fare. Quanto tempo per la mia idea di gioco? Spero che venga assorbito tutto nel più breve tempo possibile. Sono un allenatore che vuole vincere, ma giocando bene, senza però andare a complicare troppo il calcio”.

 

 

“Italia fuori dal Mondiale? Abbiamo seguito troppe mode”

Una parentesi anche sulla Nazionale e sulle due qualificazioni al Mondiale mancate: “Il fallimento dell’Italia? Abbiamo seguito troppe mode, prima volevamo fare gli spagnoli ed ora gli inglesi. Mi auguro si ritorni a far capire i nostri concetti, perché non essere al Mondiale è un dramma. Noi abbiamo una responsabilità che sono i quattro Mondiali vinti e ce lo dobbiamo ricordare un po’ di più. Non so cosa dobbiamo fare, ma bisogna cambiare qualcosa. La gente all’estero è rimasta molto sorpresa”.

Redazione

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