Le storie raccontate da Bebeto durante il Festival dello Sport di Trento
Seconda giornata de il Festival dello Sport di Trento. Ieri – giovedì 9 ottobre – è intervenuto Michael Platini, campione d’Europa con la sua Francia nel 1984.
Oggi, invece, ha parlato un Campione del Mondo con il Brasile. Nel 1994, Bebeto e compagni conquistarono il quarto Mondiale brasiliano, battendo in finale l’Italia. “Sicuramente il Mondiale è stato il titolo più importante. Io sognavo di poter alzare questa coppa“, ha commentato Bebeto. Sui rigori: “Io dovevo essere l’ultimo a tirare il rigore. Se Baggio non lo avesse sbagliato, avrei calciato io. Ma i rigori li sbaglia solo chi li tira“.
Ha poi raccontato un aneddoto proprio di quel Mondiale, riferendosi all’espulsione di Leonardo contro gli Stati Uniti: “Leonardo (che è sempre educatissimo) era stato espulso. Alla fine del primo tempo, sembrava che lui avesse dato una gomitata ed è stato espulso. Stava piangendo sotto la doccia, l’ho cercato perché immaginavo che fosse distrutto. Sono andato da lui, che era seduto in doccia e piangeva. Gli ho detto: ‘Leo, alza la testa. Noi vinceremo, e io farò il gol della vittoria’“.
A seguire, una considerazione sul Mondiale per Club estivo, vinto dal Chelsea: “Se mi avessi fatto la domanda ‘Quale squadra arriverà in finale?’, io non avrei detto il Chelsea“. La sua ammirazione per Infantino: “Lui è il miglior presidente che la FIFA abbia mai avuto. È un vero appassionato di calcio, è nel suo sangue. Va a dormire pensando al calcio. Io sono un suo tifoso, un suo fan. È una persona incredibile, dobbiamo toglierci il cappello quando passa“.
L’idolo di Bebeto? “Zico. Un aggettivo per lui? Oltre a essere un grande giocatore, è un grande essere umano. Parlavamo molto ed è stato un esempio per me. Sarà per sempre nel mio cuore. Gli voglio molto bene“. Su Ronaldo il Fenomeno: “Ho avuto la fortuna di vedere iniziare la sua carriera, aveva 14 anni. Quando l’ho visto giocare, ho capito subito che era particolare… come palleggiava, la sua rapidità. Sapevo che sarebbe diventata una star“. Sul problema di Ronaldo con la Francia nel 1998: “Ha avuto le convulsioni. Non sono un medico ma è andato a fare gli esami in ospedale. Abbiamo cercato di respirare, tranquillizzarci e concentrarci, ma non siamo riusciti a farlo come avremmo dovuto“.
Una considerazione su Romário: “In Brasile si dice ‘Non esiste Bebeto senza Romário, e non esiste Romário senza Bebeto’. L’intesa era grande. Noi ci capivamo con uno sguardo, sapevo cosa avrebbe fatto. È un tipo che ha il suo mondo, gli voglio molto bene e lui lo sa. In politica è vero, non ci siamo capiti. Ma la nostra storia è molto più grande“. La sua vita in Spagna: “Mi sono divertito. La verità è che non avrei mai voluto lasciare il Brasile. Io sono innamorato del mio Paese. Ho avuto una proposta dal Bayern. Ho ricevuto una proposta dalla Juve, ma in quel momento volevo restare in Brasile. Chi mi ha convinto a uscire dal Brasile? È stata mia moglie. In Spagna è stato bellissimo, amo molto la Spagna”.
I giocatori italiani che piacciono a Bebeto? “Baresi, Baggio, Materazzi, Donadoni, Ancelotti, il nostro CT. Ce ne sono talmente tanti. Ancelotti lo abbiamo ricevuto con molto affetto. Abbiamo un vero campione, non deve provare più niente a nessuno. I Mondiali stanno per arrivare e noi abbiamo molta fiducia nel suo lavoro“. Ancora su Ancelotti: “Farò il tifo perché vinca. È un momento di rinnovamento. Sappiamo che sarà molto difficile, ma abbiamo fiducia. Lui è un vincitore ed è nato per vincere. Ce l’ha nel DNA. Trovarlo ora nella nostra nazionale è un piacere immenso, un onore“.
Sui calciatori brasiliani di oggi: “In Brasile abbiamo molti bravi ragazzi. Oggi i giocatori stanno andando via troppo giovani. Hanno un grande potenziale ma dopo lo bruciano. Endrick è un predestinato, ma bisogna dargli del tempo. Estêvão è un altro giocatore molto diverso, può benissimo essere nella nostra nazionale. È già in Inghilterra, e bisogna avere pazienza con questi ragazzi. Anche João Pedro, che nel Mondiale per Club è andato benissimo e ha eliminato il Fluminense. Ci sono nuovi giocatori all’orizzonte, ma bisogna avere pazienza“.
Ha parlato di un litigio avuto in campo: “Proprio litigare no. Ho sempre cercato di mettere tutti insieme. Sì… una discussione.
Io giocavo alle eliminatorie per il Mondiale del ’94 contro la Bolivia. È molto difficile giocare lì. Durante la partita, il difensore ha giocato con una pietra in mano e me l’ha data in testa. L’ha buttata per terra, io l’ho presa in mano e l’ho fatta vedere all’arbitro che non ha fatto niente. Era una guerra, non una partita. È stata l’unica volta che mi sono veramente arrabbiato“.
Chiosa finale sull’Italia e la difficoltà a qualificarsi ai Mondiali: “È un peccato, davvero. L’Italia e il Brasile devono far parte del Mondiale. Il potenziale dell’Italia è molto grande, ci sono dei grandissimi giocatori. Non riesco a capire sinceramente. L’Italia ha già 4 Mondiali, e le uniche nazionali che possono spaventare il Brasile sono l’Italia e la Germania“.
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