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Schick, Diaby e una maledizione da scacciare: Atalanta, ecco il Bayer Leverkusen

Saranno i tedeschi del Bayer Leverkusen i prossimi avversari dell’Atalanta in Europa League (CLICCA QUI per vedere tutti gli accoppiamenti). Il match d’andata si giocherà il 10 marzo a Bergamo, mentre il ritorno si giocherà una settimana dopo in Germania, alla BayArena, la casa delle ‘Aspirine’: questo è il soprannome del Leverkusen. Come mai? Beh, la proprietaria del club, la Bayer è la multinazionale farmaceutica che produce, tra gli altri, proprio quel famoso medicinale. 

 

 

Come sono in classifica in Bundesliga

Il Bayer Leverkusen occupa attualmente il terzo posto in Bundes con 41 punti, dietro ai due colossi del campionato tedesco come Bayern Monaco (primo, distante 14 lunghezze) e Borussia Dortmund (secondo a 47 punti). Venerdì scorso il Bayer è stato sconfitto dal Mainz, ma in precedenza la squadra allenata da Seoane Castro (svizzero, 47 anni ex Lucerna e Young Boys) aveva inanellato quattro vittorie di fila. Insomma, l’ultimo passo falso in campionato non cancella l’ottimo periodo di forma che – almeno per ora – il Bayer Leverkusen sta vivendo.  

 

 

Come giocano e chi sono le stelle da seguire

Castro è un allenatore che ama il 4-2-3-1: è questo il modulo utilizzato dal Bayer Leverkusen. La punta di questo diamante è una vecchia conoscenza del calcio italiano (non l’unica): Patrik Schick. L’ex Roma a Leverkusen ha trovato il posto per crescere e mettere in mostra tutte le sue grandi doti che aveva fatto vedere alla Sampdoria e che non aveva confermato in giallorosso. Il ceco – oggi 26 anni – è scatenato: in Bundesliga ha fatto venti gol in venti partite. Non servirebbe aggiungere altro, se non che nell’ultima partita sia stato costretto al cambio per un problema muscolare che, comunque, non dovrebbe essere niente di così grave. Dietro di lui, il Bayer è una squadra piena di giovani talenti offensivi: come Moussa Diaby, 22 anni ex Crotone e già nel giro della nazionale francese di Deschamps (QUI la sua storia) semplicemente perché è una freccia incontrollabile a sinistra. Poi ci sono Florian Wirtz (18 anni ma già titolarissimo) e Amine Adli (21 anni ex Tolosa, che piaceva anche al Milan negli scorsi mesi). Insomma, questo è un attacco pieno zeppo di qualità. 

I punti deboli invece sono forse nel pacchetto arretrato: nonostante il terzo posto, il Bayer Leverkusen ha subito 39 gol in 23 partite. Non un’ottima media. E considerata l’efficienza dell’attacco dell’Atalanta – recuperi permettendo -, questa potrebbe essere una buona chiave per la squadra di Gasperini. 

 

 

I precedenti contro le italiane

Le partite contro l’Atalanta saranno la ventiduesima e la ventitreesima nella storia del Bayer Leverkusen contro squadre italiane: l’ultimo precedente risale alla stagione 2019/2020, quando la squadra tedesca – uscita ai gironi di Champions – ‘scese’ in Europa League dove affrontò l’Inter nella partita secca a Dusseldorf ai quarti, e il match fu vinto dalla squadra di Conte per 2-1 (Barella e Lukaku). L’ultima vittoria del Bayer Leverkusen contro una italiana è datata 26 agosto 2015. Un brutto ricordo per i tifosi della Lazio: il Bayer vinse 3-0 nel ritorno dei preliminari di Champions, ribaltando l’1-0 biancoceleste del match di andata e qualificandosi così per la fase finale. 

Il ‘triplete al contrario’ e il ‘Neverkusen’

Ultima curiosità: l’ultimo trofeo vinto dal Bayer Leverkusen risale alla stagione 1992/1993, con la vittoria della Coppa di Germania. Da quell’anno, nella bacheca del club (che vanta ‘solo’ una Coppa UEFA nella stagione 1987/88), non è arrivato nessun altro trofeo. Qualcuno si ricorderà il ‘triplete al contrario’ della stagione 2001/2002, quando il Leverkusen perse le finali di Champions League (contro il Real Madrid), di Coppa di Germania contro lo Schalke e il primato in Bundesliga (a favore del Borussia Dortmund), nonostante i quattro punti di vantaggio che la squadra aveva alla quartultima giornata. Incubi peggiori è difficile immaginarseli. Eppure i tifosi del Bayer certe emozioni le hanno vissute sulla propria pelle. Da allora, qualcuno li chiama ‘Neverkusen‘. Oggi le ‘Aspirine’ sono sempre alla ricerca di debellare questa ‘sindrome’. 

Redazione

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