Il Parma è in Serie A. Contro il Bari è bastato il pareggio per 1-1, firmato Bonny e Di Cesare, per regalare agli emiliani l’aritmetica certezza della promozione in massima serie. Al termine della partita, l’allenatore del Parma Fabio Pecchia è intervenuto ai microfoni di Sky Sport.
Fabio Pecchia ha esordito: “È stato un campionato complicatissimo fino all’ultimo. Ritrovarsi a 73 punti a giocarsi ancora la promozione a due giornate dalla fine dimostra quanto sia tosta la cadetteria. Lo dico da tanto tempo. Abbiamo avuto degli avversari forti che ci hanno stimolato e spinto. Adesso c’è gioia ma anche tanta stanchezza. Voglio bene a questi ragazzi, oggi volevo abbracciare ogni ragazzo. Anche chi è stato ai margini per tanto tempo. È la vittoria di un club”.
L’allenatore del Parma ha poi proseguito parlando delle altre sue promozioni con Verona e Cremonese: “Le vittorie sono belle tutte. Quella di Verona è stata molto complicata, anche quella giocata fino all’ultimo. A Cremona è stata più una favola, bellissima. Però questa è stata effettivamente la più dura. Prima promozione da primo in classifica? Ancora non si sa in realtà. Abbiamo iocato un campionato stando davanti dall’inizio. Ovviamente l’obiettivo era la Serie A, riportare nella massima serie una squadra così storica e una struttura così importante. Questa è la vittoria di un club forte, io ho fatto solo la mia parte. Ora bisogna terminare, finire al primo posto dopo quest’anno sarebbe una bella soddisfazione”.
Ancora l’allenatore: “I miei ragazzi sono entrati nella mentalità, e non era semplice, di cambi continui, mantenendo però fede ad alcuni principi: una squadra divertente, ricca di entusiasmo e che ha giocato sempre per vincere. Mi sono affidato all’intelligenza di un gruppo forte, che ha saputo stare dentro certe dinamiche di scelta. L’obiettivo più grande era quello di andare in Serie A. Tante volte c’era l’impressione che il Parma dovesse fare un passeggiata in Serie B, dato che per un bel periodo abbiamo giocato davvero bene. Ma è stato così perchè c’è stato l’impegno di tuta la squadra, la voglia di stare sempre al vertice. Ma io l’ho sempre ritenuto un campionato complicato, mai chiuso, e i ragazzi lo sapevano. Oggi per me i ragazzi hanno giocato tre partite, prima con la gara del Venezia, poi la sospensione, poi il Como… Sembrava arrivassimo a questa sfida già spenti. Invece sono stati bravi tutti”.
Infine, Pecchia ha concluso: “Un aspetto critico di questa stagione? La partita che ha lasciato un po’ di scorie è stata la sconfitta con il Catanzaro. Noi abbiamo giocato una grandissima partita in casa e la sconfitta ci ha bruciato molto. Ma lì la squadra ha tenuto con una forza mentale straordinaria. Ho pesato l’anima della squadra dopo il Catanzaro, che non si è mai perso. Oggi ringrazio il Catanzaro che si è giocato la partita, forse ci doveva qualcosa indietro da allora. È stato un finale tosto, chi ci inseguiva ha tenuto un ritmo altissimo. Avevamo quasi 10 punti sul Como e ci hanno recuperato tantissimo. Ma la squadra è sempre rimasta molto solida. Ho avuto un gruppo giovanissimo, ma l’esperienza della scorsa stagione, terminata con molta amarezza per noi, ci ha dato le basi su cui ripartire. Abbiamo costruito su quello la mentalità di un gruppo forte. Questa stagione l’abbiamo affrontata dopo 10 mesi passati con continui alti e bassi dello scorso anno. Ma ci è servito per fare meglio in questa stagione. I giovani devono giocare e anche sbagliare. Noi tanti errori li abbiamo commessi, soprattutto lo scorso anno. E di quelli abbiamo fatto tesoro”.
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