Walid Cheddira è stato uno dei tre giocatori della Serie B italiana presente al Mondiale in Qatar (insieme a Glik e Karacic). L’attaccante del Marocco, oltre a rappresentare la sua nazionale, arrivata fino alla semifinale del torneo, ha anche portato a Doha i colori del Bari, che intanto ha proseguito col suo percorso in campionato. Senza di lui i biancorossi hanno totalizzato 10 punti in 6 partite, ma ora sono pronti a riaccogliere in campo il capocannoniere di Serie B, a partire dalla gara di lunedì 26 dicembre contro il Genoa.
Durante la conferenza stampa tenutasi al San Nicola al suo ritorno a Bari, Walid Cheddira ha parlato di quello che ha rappresentato per lui l’esperienza con il Marocco al Mondiale in Qatar: “L’esperienza è stata unica e indimenticabile. Fa parte solo del mio bagaglio calcistico, ora siamo qua a Bari e torniamo a pensare al nostro campionato che è molto difficile. Il gol? Mi manca, come manca a tutti gli attaccanti. Spero di tornare a segnare già da lunedì”.
L’attaccante ex Mantova ha proseguito, raccontando l’esperienza nei dettagli e rivelando quale sia il diverso peso specifico di una partita al Mondiale: “Calarsi in queste realtà è sempre qualcosa di particolare che ti lascia un sacco di emozioni. Soprattutto quando fai parte di una squadra piena di grandissimi campioni e giocatori fortissimi. Giocare contro le migliori nazionali è incredibile. Arrivato a quel punto capisci quali sono i ritmi, si alzano tantissimo e la soglia di errore diminuisce. Trovarti in campo con certi personaggi come Ronaldo e tanti altri ti fa capire che tutto il lavoro e i sacrifici vengono ripagati. Maglietta? L’ho scambiata con diversi giocatori. Con Leao nel Portogallo, Perisic per la Croazia e Mertens contro il Belgio”.
Durante il quarto di finale contro il Portogallo, Cheddira è subentrato dalla panchina, rimediando poco dopo un’espulsione per doppia ammonizione. Un provvedimento che gli ha impedito di giocare la semifinale, ma l’attaccante marocchino non vuole avere rimpianti: “L’unica cosa che mi è dispiaciuta era saltare la semifinale con la Francia. Non c’è stato però nessun rimorso, perchè sono entrato in campo per aiutare la squadra e dare il mio apporto. Quell’episodio per me non ha detto nulla nell’economia della partita”.
Nonostante la lunga assenza, il numero 11 biancorosso resta il capocannoniere della Serie B. Insieme a lui, però, c’è anche Brunori, che in queste settimane ha raggiunto Cheddira, fermo a 9 gol: “In verità non guardo la classifica e non ho il pallino di essere il capocannoniere. Lavoro per me stesso e per la squadra, continuerò a fare così e a fine anno tireremo le somme. L’importante è che il Bari continui a fare bene come sta facendo”.
E adesso, testa al futuro: “Siamo concentrati sulla partita di lunedì, è molto importante. Spero che una volta tornato io, ora possa ricominciare a segnare Antenucci“. Nelle scorse settimane, De Laurentiis e Polito hanno parlato del futuro di Cheddira e delle voci di mercato attorno a lui, blindandolo fino a giugno: “Non ho avuto reazioni, io neanche sapevo nulla. Sono tutte voci e finiscono lì. Per quello che sarà il futuro non so dire nulla al momento. Io mi trovo bene a Bari, sono felice da due anni. Andiamo avanti, sono solo concentrato sulla squadra”.
Cheddira ha proseguito, approfondendo l’avventura del Marocco al Mondiale, arrivato in semifinale da outsider: “È stato sotto gli occhi di tutti quello che abbiamo fatto. Ogni partita è stata una lotta, una guerra totale per portare a casa il risultato. Alcuni miei compagni hanno dovuto giocare addirittura infortunati, rischiando. Tutto questo per far felici e contenti delle persone che abbiamo visto al ritorno in Marocco accoglierci in maniera incredibile. Quando si parla di nazionale, si parla di un popolo intero che ci sostiene. È quasi un obbligo andare oltre”. Ma qual era la nazionale più forte? “La squadra più completa per me era la Francia. Era fortissima davanti, ma allo stesso tempo una difesa solida e un’ottima organizzazione”.
‘Walino’ – così lo chiamano a Bari i suoi tifosi – ha raccontato le emozioni provate durante l’inserimento nel gruppo-squadra del Marocco: “È stata la mia prima esperienza. Sono entrato subito a far parte di una famiglia spettacolare. Sono stato accolto in una maniera che neanche io mi aspettavo. Ero benvoluto da tutti. In un mese e mezzo non c’è stata neanche una discussione, questo ha fatto sì che quello che facessimo in campo venisse meglio. Cosa mi porto dietro? Mi ha arricchito tanto, facendomi capire cosa significa giocare ad alti livelli. Spero vivamente di farne parte per diversi anni, ma quello dipenderà da me e ciò che farò in campo”.
Per Cheddira, però, non è mancato il supporto da Bari: “I compagni mi mandavano sempre un in bocca al lupo. Ho sentito il loro affetto e quello di tutta la città, mi ha fatto credere di più in tutto ciò che potevamo fare”.
Restando sul Bari, l’undici biancorosso ha spiegato quale sia stato a parer suo il motivo del leggero calo nelle prestazioni della formazione di Mignani: “Le squadre hanno iniziato a studiarci e capire i nostri punti di forza. Si sono preparati, è venuto meno l’effetto sorpresa. Come abbiamo dimostrato nelle partite, però, abbiamo un sacco di armi per far male agli avversari. Anche noi li studiamo, vedremo delle strategie diverse per vincere le partite. Giocare lunedì? Dipende dal mister. Io sono venuto per essere a completa disposizione”.
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