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Barcellona, il lungo addio di Xavi: storia di un amore finito presto

Un finale già scritto. L’allenatore del Barcellona Xavi ha annunciato il suo addio al termine della stagione. Il girone di ritorno de LaLiga è appena iniziato, ma i risultati e le polemiche degli ultimi giorni hanno già segnato il futuro dell’ex centrocampista blaugrana. 

Una decisione che arriva dopo un record particolare: con la sconfitta rimediata nell’ultimo turno con il Villarreal, Xavi è diventato l’allenatore spagnolo ad aver incassato più sconfitte nella storia del Barcellona. 

Xavi, l’addio al Barcellona e un futuro da riscrivere

Il momento difficile della squadra catalana ha portato la storica bandiera del club a fare un passo indietro. Al termine della stagione, Xavi e il suo staff abbandoneranno il Barcellona. Nel post partita della gara persa per 5-3 in casa contro il Villarreal, l’allenatore si è presentato in sala stampa con una notizia imprevista: “Voglio annunciare che dal 30 giugno non sarò più l’allenatore del Barcellona. Mi sento il massimo responsabile di questa situazione. La mia speranza è che i calciatori possano sentirsi più liberi e che questa decisione restituisca tranquillità a tutto l’ambiente”. 

C’era una volta il Barcellona, quindi. La squadra da sempre associata al calcio spettacolo e ai risultati raggiunti attraverso un credo tattico specifico. Il tiki taka ideato da Guardiola è, da anni, la filosofia di gioco perseguita dagli allenatori del club. E Xavi, che nel Barca di Pep era regista e leader in campo, ha deciso di perseguire la strada tracciata dall’attuale guida del Manchester City. Arrivato il 6 novembre 2021 a sostituire Ronald Koeman, l’allenatore spagnolo ha vissuto due anni particolari. Il suo arrivo ha coinciso con il ritorno del club di Joan Laporta sul tetto di Spagna: il trionfo in Liga della scorsa stagione è il punto più alto della sua avventura in blaugrana. Oltre al campionato, l’ex centrocampista ha arricchito la bacheca dei catalani con la vittoria della Supercoppa spagnola dello scorso anno. 

I motivi dell’addio al club spagnolo

Arrivato dall’Al-Sadd e accolto con i favori di pubblico e stampa, Xavi concluderà il suo triennio alla guida del Barcellona tra pochi mesi. L’attuale stagione si è sin qui rivelata complicata. Dopo l’uscita ai gironi di Champions League della scorsa edizione, quest’anno Ferran Torres e compagni hanno strappato il pass per gli ottavi da vincitori del girone: la sfida per i quarti sarà con il Napoli. Ma i problemi sono sorti in campo nazionale. L’attuale quarto posto in campionato ha profondamente deluso il club e l’ambiente. Il Barcellona è a undici punti dalla vetta, attualmente occupata dal Girona che ha una partita in più. Inoltre, fa rumore la distanza di dieci punti dal Real Madrid. 

La sconfitta rimediata proprio contro la squadra di Ancelotti per 4-1 nella finale di Supercoppa spagnola ha avvelenato ulteriormente il clima in casa blaugrana. Ma non solo. La scorsa settimana è arrivata anche l’eliminazione dalla Copa del Rey, dopo il 4-2 incassato al San Mames contro l’Athletic Bilbao. L’appuntamento in Champions League rappresenta l’ultimo appiglio per Xavi, che non intende salutare il “suo” club con una stagione da zero titoli. Leggi anche – Barcellona, Laporta: “Xavi? Accetto la sua decisione perché è una leggenda”

Giuseppe Vitolo

Classe 1991, iscritto all’Ordine dei Giornalisti Pubblicisti della Campania. Ho fatto il mio esordio allo stadio quando avevo tre anni. E, un po’ come tutti, da piccolo nutrivo il sogno di rincorrere un pallone in campo da protagonista. Sono cresciuto in versione old style, perdendomi tra le pagine dei quotidiani sportivi. Non c’erano gli smartphone, solo l’edicolante di fiducia disposto a conservare il “tuo” giornale. Amavo l’odore d’inchiostro permanente tra le dita. Una passione travolgente e cullata nel corso degli anni, grazie alle collaborazioni con diverse testate. L’articolo più bello? Il prossimo, in arrivo su gianlucadimarzio.com.

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