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Liga, la “no-football zone” vieta la trasmissione del Clasico in Inghilterra

Ci siamo. Sabato 28 ottobre andrà in scena BarcellonaReal Madrid, Clasico numero 255 della storia. Ancora una volta sarà blaugrana contro blancos, Ancelotti contro Xavi. Una partita che va oltre i tre punti: storia e cultura si incontrano per dare vita a novanta minuti che possono cambiare la carriera di un calciatore. Tutto il mondo sarà incollato al proprio televisore: tutti, eccetto gli appasionati di calcio inglesi. Il motivo? La “no football-zone” non permetterà la visione a tutti colori che abitanto in Inghilterra.

Che cos’è la “no-football zone”

In vigore dal 1987, la “no-football zone” è una legge inglese che vieta la trasmissione di qualsiasi partita di calcio – di Premier League e dei maggiori campionati esteri – in una fascia oraria compresa tra le 14.45 e le 17.15. Tutto ciò serve a proteggere e tutelare le partite delle serie locali inferiori.

A tal proposito, la Liga non ha apprezzato questa “censura” inflitta per il match più iconico dell’intero campionato. Il responsabile dei diritti TV della lega spagnola ha reso pubblico il proprio disappunto con il seguente comunicato: “Siamo delusi dal fatto che i tifosi britannici non possano guardare El Clasico questo fine settimana a causa della regola autoimposta. Sebbene sosteniamo pienamente le misure per promuovere la partecipazione, riteniamo che il ‘blackout’ dovrebbe essere limitato alla trasmissione televisiva del calcio nazionale, non delle competizioni all’estero”.

Non è la prima volta: i precedenti

Non si tratta di un unicum nella storia della televisione. Già in passato abbiamo assistito a censure di altre partite. In particolar modo, l’ultimo grande evento limitato da questa regola è stato il ritorno di Cristiano Ronaldo ad Old Trafford, con la maglia del Manchester United.

Il debutto del portoghese contro il Newcastle fu visto da tutto il mondo, eccetto dall’Inghilterra. Il match infatti cominciò alle ore 16, in piena fascia “no-football zone”. Gli spettatori di quell’11 settembre 2021, ancora oggi, possono ritenersi fortunati.

Redazione

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