In Spagna c’è un calciatore che sta conquistando tutti. No, non stiamo parlando di Jude Bellingham, ma di Artem Dovbyk, capocannoniere della Liga con il Girona. Il classe 1997 fino a ora ha preso parte a 19 reti per la sua squadra (14 gol e 5 assist); nessuno ha fatto meglio di lui nel campionato spagnolo. E pensare che il giocatore sarebbe potuto arrivare in Serie A considerando che l’estate scorsa era entrato nel mirino di Torino e Salernitana, ma alla fine non si è mai trovato un accordo. Pertanto, l’attaccante ucraino si è diretto verso la Catalunya.
L’attaccante del Girona ha una media del 30.7% di tocchi dentro l’area avversaria, meglio anche di Haaland che viaggia a una percentuale di 28.9. Artem, oltre a una grande fisicità e un mancino educato, ha il killer instinct dei bomber di razza: sa farsi trovare nel posto giusto al momento giusto. Proprio per questo nella Liga viene mediamente coinvolto in un gol ogni 70,8 minuti. Insomma, un vero e proprio cyborg.
Quando sedeva sulla panchina dell’Ucraina, Andrij Shevchenko ha deciso di convocare Dovbyk per Euro 2020. In quel periodo l’attaccante era uno sconosciuto, ma la scelta si è rivelata vincente. Infatti è stato proprio l’attuale giocatore del Girona a segnare il gol decisivo nell’ottavo di finale contro la Svezia (1-2). Da quel momento in poi c’è stata una vera e propria escalation: nel 2021 il classe 1997 valeva circa 400 mila euro (fonte Transfermarkt), mentre adesso il prezzo del suo cartellino è salito alle stelle. Lo sa bene Pere Guardiola, fratello di Pep e amministratore delegato del Girona che l’estate scorsa ha sborsato 7 milioni per il calciatore, rendendolo l’acquisto più costoso della storia del club.
Nuova città, nuovo clima, nuovo calcio. Per un ragazzo che ha sempre vissuto nel freddo nord-est Europa, un trasferimento in Spagna poteva richiedere mesi di adattamento. Ma nella vita si sa: chi trova un amico trova un tesoro, anzi in questo caso, chi trova un amico segna gol a raffica. È per questo che Viktor Tsygankov, compagno di squadra e connazionale di Artem, grazie alla conoscenza della lingua inglese è tutt’ora un prezioso traduttore durante gli allenamenti e un’ottima guida turistica. Con questo aiuto l’ambientamento di Dovbyk è stato di gran lunga più rapido.
Se con la palla tra i piedi è un killer d’area di rigore senza scrupoli, fuori dal campo Artem è una persona solare, attaccata alla famiglia e attiva nel sociale grazie anche alle donazioni alla popolazione ucraina afflitta dalla guerra.
La positività del numero 9 biancorosso si trasmette anche dentro lo spogliatoio. L’ ex giocatore del Dnipro infatti è un punto di riferimento per i compagni. Non a caso prima di ogni partita, quando tutta la squadra si raduna in cerchio per darsi la carica, spesso è proprio Dovbyk a prendere la parola. Questo atteggiamento da leader è molto apprezzato dal suo allenatore. Míchel, infatti, vede nell’attaccante classe 1997 il trascinatore indiscusso della sua formazione.
Muscoli d’acciaio, cuore tenero e una voglia matta di stupire. Con queste armi, Artem Dovbyk è pronto a spodestare il trono degli attaccanti più forti d’Europa.
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