Interviste e Storie

Da meme allo United a idolo del Betis: la rivincita di Antony

Antony, Real Betis (Imago)

Da quando l’esterno brasiliano ha lasciato l’Inghilterra è completamente rinato, entrando nei cuori dei suoi nuovi tifosi

Essere pronto è molto, saper attendere è meglio, ma sfruttare il momento è tutto. Ebbene forse Antony non ha sfruttato il momento migliore della propria carriera, scegliendo un Manchester United in difficoltà, ma ha saputo attendere la propria occasione e adesso ne sta raccogliendo i frutti.

Prima l’esplosione all’Ajax, dove l’ottimo rendimento lo ha portato a essere considerato uno dei migliori prospetti del calcio sudamericano, poi la profonda crisi in Inghilterra. Due facce della stessa medaglia, di un giocatore che nonostante le buone qualità è stato inghiottito dall’ambiente dello United, come è capitato a molti altri colleghi.

95 i milioni spesi per lui dai Red Devils, una cifra monstre, investita per riunire lui e Ten Hag, il quale ad Amsterdam era stato l’artefice del suo exploit. L’avvio è stato super, con 3 gol nelle prime 3 gare di Premier League, ma poi il brasiliano è gradualmente caduto in un oblio da cui non è più stato in grado di risalire.

Da lì è iniziato un periodo buio, complicato, in cui le pressioni dovute alla grossa spesa effettuata per lui e le molteplici attenzioni rivolte verso un campionato come la Premier League lo hanno reso un “meme”, un vero e proprio zimbello del web. Qualsiasi cosa facesse – di negativo ovviamente – diventava virale, e attraverso i social questo è arrivato anche a lui, che ha subìto il colpo.

Caduta e risalita

Addirittura anche Ten Hag, che sembrava la sua unica ancora, è arrivato a “mollarlo”, lasciandolo spesso in panchina nell’ultimo periodo in cui è stato allenatore del club. Un colpo dopo l’altro per lui, che però ha fatto del saper aspettare il proprio mantra principale.

A gennaio infatti si è presentato alla porta il Betis, un’ottima occasione di rilancio per lui, che ovviamente non se l’è lasciata scappare. E in meno di due settimane, tutto è cambiato. Antony ci ha messo soltanto 4 partite a diventare il nuovo idolo della tifoseria dei biancoverdi, mettendo già a referto 3 gol (l’ultimo contro la Real Sociedad anche molto bello) e un assist – gli stessi numeri dell’intera scorsa stagione.  Una rivincita personale che non è tardata ad arrivare, in un posto dove ha ritrovato il sorriso che pian piano aveva perso nella triste e desolata Manchester rossa. “La cosa più importante è essere felici e io sono molto felice al Real Betisha dichiarato: questa volta il pugno lo ha dato lui al suo vecchio club.

Antony, Manchester United (Imago)

Toxic United

Il ragazzo di Sao Paulo non è però stato il solo a esser stato influenzato dai problemi interni dei Red Devils. Perché si sa che lo United dà e allo stesso tempo toglie: dà certamente soldi e visibilità, ma toglie la possibilità di esprimersi al meglio e di fare passi avanti in carriera. È capitato anche a campioni come Casemiro o Varane, ma anche a potenziali talenti del calibro di Hojlund, Sancho o Van de Beek.

E allo stesso modo è capitato anche che molti, come Antony, lasciassero quell’ambiente e riuscissero a rilanciarsi. Esempi perfetti sono il Sancho dello scorso anno, che ha trascinato il Borussia Dortmund in finale di Champions League o il Greenwood di questa stagione, senza dimenticare McTominay, sin da subito un leader del Napoli di Conte e De Gea, messo alla porta e tornato ora tra i top portieri al mondo.

Lo United dà e toglie, ma “togliersi” la maglia dello United in questo momento è stata la scelta migliore per Antony, che è tornato a dare spettacolo.

Alessandro Mammana

Classe 2004, credo che la prima parola uscita dalla mia bocca sia stata "palla". Da sempre innamorato dello sport, il calcio è stato il mio compagno di vita, sin dal giorno zero. Ci ho giocato per una quindicina di anni prima che il mio corpo dicesse stop, ma potevo mai starne lontano? Assolutamente no, ed ecco che tutte le telecronache virtuali fatte giocando a Fifa o Pes hanno trasformato quello che prima era solo un sogno in un obiettivo

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