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Amauri: “A Palermo anni incredibili. Un sogno arrivare alla Juve”

L'arrivo in Italia al Parma, 85 gol in Serie A e l'esordio con la Nazionale azzurra. Amauri, sangue brasiliano e carattere tutto italiano. A #CasaSkySport, l'ex attaccante si è raccontato ripercorrendo la carriera: "Prima di arrivare in Italia feci un provino in Belgio, ma restai in albergo per due settimane perché chi mi aveva portato lì non voleva pagare il soggiorno. Fu il mio ex procuratore Mariano Grimaldi a salvarmi la vita, che pagò e mi fece andare al Napoli. Ringrazierò sempre gli azzurri, mi hanno permesso di realizzare un sogno".  

Amauri si racconta: "Potevo andare al Milan. Toro? Avrei voluto giocare di più"

Amauri conserva tanti bei ricordi anche dell'esperienza a Palermo: "Ho trascorso due anni incredibili. Quando mi riguardo non credo  a quello che riuscivo a fare. Mi riusciva tutto. Palermo è un amore eterno. Sono rimasto un tifoso rosanero. Ogni tanto mi arrivano dei messaggi in cui mi viene chiesto di tornare". E quanti gol con Miccoli: "Uno dei fratelli che il calcio mi ha regalato. Gli ho visto fare cose pazzesche. Molti gol che ho fatto sono stati su assist suoi".

Nel 2008 l'occasione Juve: "Dal 2005  ho avuto una continuità pazzesca, me la giocavo con tutti. A Palermo poi riuscivo a fare cose che fino a quel momento riuscivo a fare solo in allenamento. Dopo otto anni di gavetta ho realizzato il mio sogno di giocare per un top club come la Juventus. Una scelta che rifarei, il secondo anno ci sono stati un po' di problemi. La società era molto diversa da ora. Alcuni miei compagni sono rimasti anche con Agnelli e hanno alzato trofei".

Amauri va prima a Parma, al suo ritorno in bianconero nell'estate del 2011 rimane fuori rosa. A gennaio si trasferisce alla Fiorentina: "Avevo l'appoggio di Conte, ma Marotta aveva puntato su altri giocatori. Ha cercato di mandarmi al Marsiglia, io rifiutai. Da quel momento in poi l'allenatore mi mise fuori rosa. E pensare che a gennaio potevo andare al Milan. A fine mercato i rossoneri mi dissero che la trattativa non si sarebbe conclusa e io non potevo restare fermo tutta la stagione". Incroci del destino: "Il mio gol a San Siro con la maglia viola permise alla Juventus, che vinse a Palermo, di conquistare la vetta della classifica che poi conservò fino alla fine".

Prima di salutare l'Italia, Amauri veste la maglia del Torino: "Il primo giorno fu un caos, mi allenavo e sentivo che la gente sugli spalti mormorava. Il capo della tifoseria a fine seduta mi chiamò per dirmi che non ero il benvenuto. Gli parlai senza problemi e da quel momento in poi non ho mai avuto contrasti con i tifosi. Ho fatto gol in Europa League e ho imparato la bellissima storia del club. Avrei voluto giocare di più, ma Ventura aveva le suee idee. Il secondo anno mi chiese di dare soprattutto una mano ai più giovani, io accettai e rimasi".

 

Redazione

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