“Qualcuno deve contribuire a creare le antiche leggende”, diceva il fumettista del ‘900 Charles M. Schulz. Ecco forse il nome di Alessandro Golinucci non entrerà nella storia mondiale, ma in quella sportiva di San Marino sì. Non solo perché è stato l’autore del primo gol in partite ufficiali della Nazionale dopo 772 giorni, ma anche perché il preso della rete è stato rilevante portando il risultato sul momentaneo 1-1, contro la Danimarca di Eriksen, Hojlund, Hojbierg, Kjaer e tanti altri.
“Quando facciamo un gol con la nostra Nazionale è come vincere un trofeo – sottolinea Golinucci ai microfoni di gianlucadimarzio.com -. Non capita molto spesso, quindi quando succede è un’esplosione di felicità. Ancora non mi rendo conto di quello che sia successo, soprattutto perché era la rete dell’1-1 contro una squadra forte come la Danimarca”.
Calcio d’angolo, deviazione decisiva, semi rovesciata e gol. Un concatenarsi di eventi che ha portato all’esplosione di gioia sanmarinese. Voluto? Sì, ma anche un aiuto “dall’alto” è arrivato: “C’è un retroscena: non mi dovevo trovare lì durante il calcio d’angolo. Solitamente devo stare indietro, però poco prima abbiamo fatto dei cambi e uno ha preso il mio posto lasciandomi salire. Ho visto che il mio avversario mi lasciava molto libero, forse pensava che non arrivasse mai la palla. Quando ho visto la deviazione di uno di loro di testa non ci ho pensato due volte e ho calciato. Altro retroscena: sembrava una rovesciata ma in realtà l’ho presa di piatto (ride ndr.) – ammette il numero 17 di San Marino -. Quando ha toccato la rete è stato bellissimo”.
Non solo la semi-rovesciata di Golinucci, a prendere le pagine dei giornali sono state anche le parole di Rasmus Hojlund che si è lamentato del comportamento dei giocatori di San Marino nei suoi confronti. “Mi dispiace che Hojlund si sia sentito preso di mira ma per noi, quando giochiamo contro queste Nazionali, è una guerra – ha dichiarato Golinucci raccontando la sua versione dei fatti –. Non abbiamo mezze misure e li lasciamo passare ma mai arriviamo a fare male a un giocatore, è l’ultima cosa che vorremmo fare. Abbiamo visto che poi lui si è lamentato sui social ma ha percepito una situazione molto più grande di quanto realmente era. Dal campo non mi ero accorto di questo accanimento su di lui, anzi ho visto partite peggiori. È molto giovane Hojlund ma non c’era bisogno di puntare il dito contro di noi perché nessuno ce l’ha con lui. Se ripenso alla partita nel primo tempo anche lui è stato molto aggressivo con noi ma mica ci siamo lamentati. È stato un gioco da entrambe le parti e non pensavamo se la prendesse così tanto“.
Dopo essere stata per anni considerata la “Cenerentola” del calcio, San Marino è al 207° posto al momento nel Ranking Fifa sulle 211 Nazionali totali. Un piccolo passo in vanti simbolo che il movimento sta crescendo. “In questi ultimi anni stiamo lavorando parecchio ma secondo me la differenza principale ce l’hanno data quei giocatori che stanno giocando tutt’ora in Serie C. Riescono a portare quel livello qui da noi facendo da traino. Un fattore che è sempre mancato negli anni precedenti – ha raccontato Golinucci -. Poi c’è la Nations League, che per noi è come il Mondiale per le altre Nazionali. Possiamo competere con squadre superiori ma sono sempre parite combattute. Sono arrivati alcuni pareggi e manca solo la vittoria, che non tarderà ad arrivare”.
Tanti campioni affrontati in giro per l’Europa anche se c’è qualcuno che ha impressionato maggiormente Alessandro: “Il primo nome che mi viene in mente è Eden Hazard. Ai tempi d’oro quando lo abbiamo incontrato era una cosa spaventosa. Una potenza e una velocità combinate incredibili, è quello che nella mia carriera mi ha impressionato di più”.
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