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Milan, chi è Adams: la “macchina da gol” davanti a Lautaro nella Scarpa d’Oro

Non solo la difesa: il Milan a gennaio cerca anche un rinforzo in attacco. I numeri dei rossoneri fino a questo momento sono stati deludenti; solo Giroud e Leao si salvano, mentre i nuovi acquisti, compreso Jovic, non hanno portato il contributo atteso in fase realizzativa.

Ecco perché i dirigenti rossoneri, oltre a Guirassy (per cui è stato fatto un tentativo), guardano anche ad Akor Adams, nigeriano classe 2000 del Montpellier che in questa stagione sta stupendo tutti. 

Montpellier, chi è Adams: l’attaccante nigeriano piace al Milan

Dalla Nigeria alla Norvegia: Adams a diciotto anni, appena maggiorenne, cambia mondo per inseguire il suo sogno. “Il calcio mi ha salvato“, avrebbe dichiarato tempo dopo; “non posso svelare tutto, ma vengo da una famiglia molto povera. Se non avessi fatto il calciatore non sarei stato al riparo dai vizi in cui incappano altri della mia età. Questo sport mi ha dato tanto e non solo a livello materiale, mi ha regalato speranza“. 

Dalla Jamba Football Academy, e dalla nativa Benue, Adams passa al Songdal. Sedici gol e sette assist che convincono il Lillestrøm, che nel 2021 lo acquista. Qui i gol aumentano: ben 28 in 50 presenze. Ma il vero salto di qualità arriva nell’estate 2023, quando lo compra il Montpellier.

L’impatto è da sogno, con una doppietta all’esordio nel 2-2 con il Le Havre e il gol alla seconda giornata contro l’Olympique Lione. In pochi mesi segna 7 gol, allungando in testa alla classifica della Scarpa d’Oro. Lui ora è al secondo posto, Lautaro Martinez lo insegue insieme a Haaland, Kane e Guirassy. Merito soprattutto dei gol segnati nel campionato norvegese, ma anche in Francia Adams è al secondo posto della classifica marcatori, dietro al solo Mbappé

In attesa di una Coppa d’Africa che potrebbe vederlo protagonista con la Nigeria (anche se ha la concorrenza di Osimhen e di Boniface del Bayer Leverkusen), Adams ha attirato l’attenzione del Milan. Chissà che non gli si apra un’altra porta (rossonera) in questa scalata così veloce. 

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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