Il Ministro dello Sport Andrea Abodi è intervenuto sul caso di dossieraggio che ha coinvolto il presidente della FIGC Gabriele Gravina.
Queste le sue parole a margine del convegno “Sostenibilità e lealtà sportiva” organizzato dalla Fondazione Astori: “Caso Gravina? Mi preoccupa moltissimo. Io sono comunque abituato a parlare con la cautela necessaria. La magistratura farà la sua parte, io in assoluto sono contrario ai tribunali del popolo e ai processi di piazza”.
Il ministro dello Sport ha continua: “Ho sentito Gravina, anche perché abbiamo problemi quotidiani da affrontare. Quello che emerge dalla cronaca di questo fatto è il dato inquietante, di fronte a questa cifra servono prudenza e garanzie. È un momento in cui la cronaca ci pone di fronte a una serie di fattori critici, poi la cronaca dei prossimi mesi ci spiegherà quanta realtà ci sia di quello che oggi viene raccontato. Dobbiamo far diventare questo momento difficile non solo un momento di riflessione ma di decisione“.
Il presidente della Figc Gravina aveva parlato della situazione nei giorni scorsi a margine dell’incontro con gli arbitri: “Mi sono dovuto far indagare per potermi difendere contro il secondo dossieraggio, che sono le falsità di qualcuno che si diverte con veline anonime e immagino che la fonte sia sempre la stessa. Io ho esibito documenti ufficiali con data certa. utto ha avuto risposte e riscontro. Ho chiesto l’accertamento della verità. Se ci sono responsabilità voglio capire oltre chi ha predisposto il dossieraggio e anche i nomi dei mandanti. I magistrati nemmeno ieri mi hanno rivolto accuse“.
Nella stessa occasione, Abodi ha parlato anche del tema stadi: “Siamo il Paese più arretrato per quanto riguarda questo aspetto. Ma io sono abituato a pensare che i momenti negativi siano anche momenti di opportunità. Per questo in passato parlai di un ‘commissario’ per gli stadi. Serve una modalità che metta tutti nelle stesse condizioni nei rapporti istituzionali e negli iter amministrativi: ci deve essere un coordinatore del procedimento che abbia capacità di supportare. Serve anche una norma che consenta di snellire le procedure“.
Per approfondire il discorso, Abodi pone il focus su Euro 2032: “Bisogna avere coscienza degli errori fatti e il primo messaggio deve partire dal sistema calcio nelle sue massime espressioni, da Federazione e Lega. L’espressione di queste carenze sono i fatturati e l’espressione finale non può che essere deficitaria. Mettiamoci nella condizione di avere infrastrutture moderne e non solo perché avremo l’Europeo nel 2032“.
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