Ekaterinburg è la città più a est del Mondiale. Un mix tra storia e cultura. Ottant’anni fa 25 mila persone morirono nei Gulag, nel 1918 fu assassinata l’intera famiglia dello Zar Nicola II. Fu la fine della dinastia Romanov. La città è sempre stata un collante tra l’Europa e l’Asia più profonda, nonchè uno snodo cruciale nei commerci, oltre ad essere una tappa fissa della transiberiana. L’Ekaterinburg Arena è il più piccolo stadio ad ospitare le partite del Mondiale (verranno giocate 4 gare della fase a gironi). Ci sono solo 35 mila posti ed è stata fatta un’opera aggiuntiva di due tribune sopra le curve per soddisfare le richieste della FIFA. A fine manifestazione, le tribune verranno rimosse.
Il Luzniki ha ospitato la finale di Coppa Uefa vinta dal Parma nel ’99 e la finale di Champion del 2008, vinta dal Manchester. Ma è stato anche teatro del “disastro del Luzniki”. Molti tifosi dello Spartak che stavano assistendo alla partita tra la squadra di casa e l’Harleem decisero di abbandonare lo stadio prima del triplice fischio a causa del freddo. A pochi minuti dalla fine lo Spartak segnò e molti tifosi decisero di tornare indietro ma la polizia lo impedì, bloccandoli. Ci fu un sovraffollamento che provocò la morte di 66 tifosi. Nel 1980 ospitò i giochi Olimpici quando ancora si chiamava Lenin Stadium e si poteva ammirare la statua in bronzo del fautore della Rivoluzione Russa all’entrata. Ora il complesso del Luzniki, oltre ad essere moderno e sicuro, comprende anche vari campi da calcetto e calciotto nelle immediate vicinanze, oltre ad avere la metropolitana che passa a pochi metri. Dai 100 mila posti del 2013 si è passati agli 82.540 per il Mondiale. Icolori dei seggiolini sono stati scelti tramite un sondaggio internet: con 147 mila voti ha vinto il Rosso. Ce l’aspettavamo.
Oltre alla nazionale italiana ci sono molte altre escluse eccellenti alle fasi finali del Mondiale, come l’Olanda, la Turchia e il Cile. Poi l’Ucraina e il Galles, che avevano disputato un buon Europeo nel 2016. In queste nazionali giocano campioni che farebbero invidia a qualsiasi squadra di club, ma che purtroppo dovranno vedere il Mondiale dal divano di casa. Tra i tanti esclusi spiccano i nomi di Antonio Valencia, David Alaba, Marek Hamsik, Arturo Vidal, Kevin Strootman, Miralem Pjanic, Gareth Bale, Pierre Aubameyang, Alexis Sanchez, Arien Robben e Riyad Mahrez, oltre a tutti i nostri connazionali. Ci sono anche giocatori che vedranno la propria nazionale impegnata al Mondiale senza potervi giocare poichè non convocati. Tra questi ci sono nomi pesanti; uno su tutti è quello di Mario Gotze, che ha deciso il Mondiale 2014 con un gol in finale contro l’Argentina e che oggi viene lasciato a casa.
Polonia e Australia avranno due giocatori nati nel ’99. Si tratta dell’attaccante del Melbourne Victory Daniel Arzani e del centrocampista del Legia Varsavia Sebastian Szymanski. Sono i due giocatori più giovani tra le rose partecipanti. Il giocatore più vecchio ad essere stato convocato è il classe 1973 Essam El Hadary che, scendendo in campo per difendere la porta dell’Egitto, a 45 anni potrebbe diventare il calciatore più vecchio di sempre ad aver disputato una partita delle fasi finale di un Mondiale.
Rafa Marquez giocherà il quinto mondiale a 39 anni, potrebbe eguagliare il record Lothar Matthaus, del connazionale Antonio Carbajal e del nostro Gigi Buffon, tutti con 5 Mondiali giocati all’attivo. Gli basta un minuto. Con la mancata qualificazione della nazionale italiana, inoltre, Buffon ha perso l’opportunità di diventare l’unico giocatore nella storia del calcio ad aver disputato 6 Mondiali.
Il torneo, sebbene non sia ancora iniziato, vale già l’1% del PIL della Russia. Come ha affermato il presidente del comitato organizzatore Alexei Sorokin, dal 2013 al 2018 l’effetto Mondiale sul PIL russo è stato pari a 867 Miliardi di rubli (11,3 Miliardi di euro), che equivalgono a circa l’1% del prodotto interno lordo. Questo surplus dipende per l’86% da investimenti strutturali come stadi, strade e areoporti e per il 14% dal turismo.
Droghe come l’eroina, la cocaina, la codeina e la cannabis saranno ammesse all’interno degli stadi purchè chi ne fa uso sia in possesso di una prescrizione medica in Russo o Inglese. E’ lo stesso comitato organizzatore a confermare che tra giugno e luglio chi sarà in possesso delle giuste prescrizioni potrà portare nel paese queste sostanze per uso personale; le forze dell’ordine si adopereranno per verificare che i fogli mostrati siano autentici.
Negli ultimi mesi è montata la polemica riguardo ad un possibile maltrattamento e uccisione di migliaia di cani randagi da parte delle autorità russe in vista del Mondiale. Secondo quanto riportato dal Guardian ci sarebbero almeno 2 milioni di cani randagi nelle 11 città dei Mondiali. Il governo russo avrebbe stanziato circa 136 milioni di euro per la loro cattura e la loro sterilizzazione o uccisione. La modalità di soppressione sarebbe quella più usata poichè più veloce ed economica. I portavoce del governo smentiscono, anche se il presidente Putin non si è ancora espresso sulla vicenda. Molte ONG denunciano questo modus operandi, avvalendosi anche di gruppi Facebook come: “Bloody Fifa 2018”. La direttrice dell’ONG Right To Life nega le uccisioni, portando a riprova il fatto che la sua stessa associazione abbia ricevuto una sovvenzione di 25.000 euro per accogliere temporaneamente i cani randagi in apposite strutture durante i Mondiali.
Tutti pazzi per la maglia della Nigeria. I Mondiali devono ancora iniziare ma sicuramente sul gradino più alto del podio per la maglia più apprezzata in tutto il mondo ci sale la Nigeria: corpo bianco verde e maniche bianconere con una grafica a frecce a richiamare le piume dell’aquila presente sullo stemma. La Nike ha già ricevuto più di 3 milioni di ordini dal lancio ufficiale, avvenuto il 29 maggio. Si stima che il guadagno sarà superiore ai 220 milioni di euro. Battuto il record appartenente al Manchester United, con 3 milioni di maglie vendute nel 2016.
I Mondiali di Russia avranno un inno ufficiale e una canzone ufficiale. L’inno sarà cantato da Jason Derulo. Il titolo è “Colours” ed è un’esaltazione delle differenze culturali nello sport. La canzone ufficiale invece si chiama “Live It Up” e sarà cantata live prima della finale il 15 Luglio da Will Smith, Nicky Jam ed Era Istrefi.
di Riccardo Despali
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