A tutto Berlusconi: “Il closing, il Milan, Montella e Donnarumma: vi dico tutto. Chiederò che rimanga Galliani”
Esce tardi, tardissimo. Sono quasi le 3 quando Silvio Berlusconi all’uscita dal Bulgari dopo il derby di Milano incontra i giornalisti che lo hanno atteso fuori per ore: “Questo derby ha chiuso con un risultato giusto con l’equilibrio delle due squadre, peccato naturalmente per noi essere stati raggiunti negli ultimissimi minuti. Avevamo sperato di poter portare via i tre punti ed essere soli al secondo posto. Siamo in coabitazione con la Roma, ma devo dire che non abbiamo giocato una brutta partita. Avevamo molti giocatori infortunati, abbiamo giocato con tante riserve. Non era la squadra migliore che potevamo mettere in campo se avessimo avuto sani tutti i giocatori. A Montella ho fatto i complimenti per il secondo posto, poi abbiamo alcune differenze nel modo di vedere lo schema tattico. Sono convinto che lo schema del Milan, che ci ha portato a vincere per 30 anni, prevede le due punte ed una mezzala dietro le punte. Insisto con Montella che lo schema sia questo, non avere due ali di ruolo ma più centrali. Il closing è fissato per il 13 dicembre, crediamo che non ci siano ostacoli ad ottenere le autorizzazioni dallo Stato cinese ed il closing avverrà nella data prevista. I cinesi insistono in maniera molto determinata affinché io rimanga presidente. Io ho detto che presidente con una società di altri non mi sembrava dovesse essere preso in considerazione e mi hanno proposto una presidenza onoraria senza nominare un loro presidente. Penso che potrebbe essere una soluzione, ma dovrei avere qualche possibilità di intervento ad esempio su acquisti, cessioni e schema di gioco in campo. Se questa cosa mi verrà attribuita, proverò ad accettare la presidenza honoris causa. Donnarumma? E’ un frutto del nostro vivaio fatto di allenatori veramente capaci. Ha messo su un mare di muscoli in più nell’ultimo anno, ha potuto debuttare anche in Nazionale. Dietro di lui però c’è un altro portiere con un anno di meno ed i preparatori dei portieri mi dicono essere altrettanto bravo. Questo significa che bisogna credere nel vivaio. Se non fossi riuscito, o non riuscissi, a concludere con questi soci cinesi, avevo in mente il progetto di una squadra tutta italiana, di giovani del nostro vivaio e sono sicuro che i nostri tifosi lo avrebbero accettato. Questi ragazzi scendono in campo con una fame di gioco e di successo che può rendere delle squadre di giovani capaci di superare le squadre di campionati. E in questa direzione sta andando l’Atalanta. Galliani? Spero proprio che rimanga, è una delle condizioni che metterò per accettare la presidenza onoraria (sono molto conosciuto io in Cina, sono in campo da 22 anni in politica e sono il presidente che nella storia del calcio ha vinto di più, sono stato anche vittima di un attentato che mi ha portato su tutti i media mondiali). Cercherò di far accettare questa condizione. Dalle banche abbiamo assicurazioni abbastanza precise che si chiuderà, se non si concluderà vedremo che fare. Fiducioso? Ho le assicurazioni delle banche. Lo striscione della Sud? E’ stata un’emozione ed una commozione certamente naturale che mi ha colpito veramente, hanno lavorato quasi tre mesi per preparare la coreografia. Mi ha toccato il cuore. Se rivenderei il Milan tornando indietro? Ho accettato questa decisione con grande dolore, ormai il calcio è come il monopoli. I soldi non contano più niente, sono arrivati quelli del gas, del petrolio. Siamo arrivati a giocatori che costano 94 milioni con un’età avanzata e questo la dice lunga sulla distanza tra il calcio e la vita di tutti i giorni”.