Nell’Istria slovena esiste un vecchio detto, secondo cui il pesce più grosso è sempre quello che si nasconde in fondo al mare. D’altronde, non può essere una casualità se in una zona del paese fortemente permeata dalla cultura marinara, il principale borgo navale Koper – o Capodistria, per dirla all’italiana – cela nel folclore locale proverbi e usanze molto simili a quelle del Sud Italia. Ottocento chilometri possono sembrare troppi, ma non sono abbastanza per dividere davvero due mondi apparentemente distanti, eppure incredibilmente affini come la Puglia e l’Istria. E a rappresentarle ci sono proprio Bari e Koper, due villaggi del Mediterraneo con finestre sul mare. Fortemente orgogliosi della propria storia, tra sapori tradizionali simili – vino e olio d’oliva docent – e una quotidianità che profuma di spensieratezza.
Non c’è da meravigliarsi allora se in un gioiello del Mar Mediterraneo come Capodistria, Ciro Polito – verace napoletano ma figlio adottivo del popolo barese – ha deciso di andare a cercare uno dei suoi tesori per il calciomercato biancorosso. Ed è proprio in fondo al mare istriano che il DS del Bari ha trovato una perla nascosta, osservata per diversi mesi al FC Koper – la squadra di Capodistria – e adesso pronta ad approdare sulle rive dell’Adriatico pugliese: si chiama Žan Žužek, e ha tutta l’aria di poter essere il perfetto ponte tra Bari e la Slovenia.
Trovare nuove ambizioni è sempre il primo passo per ripartire nel calcio. Per una neopromossa come il Bari, così come per lo stesso Polito, Žužek rappresenta una vera e propria sfida. Il DS biancorosso questa volta ha voluto agire oltre il proprio raggio d’azione – spesso circoscritto ai campionati italiani – guardando al di là del mare per cercare il nuovo difensore da regalare a Michele Mignani. Il Bari, invece, dopo tre anni di ricostruzione in Serie C tra giovani promettenti e giocatori di categoria, ha deciso di arrivare in Serie B indossando un vestito più elegante a tinte europee.
La storia di Žužek, d’altronde, racconta di un giocatore che a 25 anni ha già indossato la fascia da capitano del FC Koper. Un leader assoluto, capace di collezionare 14 presenze su palcoscenici importanti come l’Europa e la Conference League. Ma è stato soprattutto in Slovenia dove è riuscito a farsi conoscere. Prima nell’U21 della Nazionale, poi riportando nel 2020 la squadra di Capodistria nella massima serie, dove in appena due anni hanno sfiorato l’impresa, mancando lo Scudetto per soli 3 punti, e vincendo nello stesso mese la Coppa nazionale. L’unica squadra che poteva portare via il capitano di una squadra in totale ascesa era proprio il Bari. Le avances di Polito non sono mai frutto del caso, così come uno sforzo economico da circa 300.000 euro (a cui aggiungere i bonus). Per un abito internazionale, questa volta valeva la pena cercare più lontano.
Nelle ultime settimane il Bari ha collezionato risultati importanti, vincendo per 1-4 a Verona in Coppa Italia e arrivando a dar vita a uno spettacolo calcistico insieme al Parma, all’esordio stagionale in Serie B terminato per 2-2. Difficile trovare un profilo che fosse davvero strettamente necessario a questa squadra – al di là del centravanti, su cui la dirigenza è ancora al lavoro. Polito ha deciso quindi di regalare a Mignani un giocatore che, nel dubbio, possa giocare praticamente ovunque.
Con ogni probabilità Žužek in maglia biancorossa rappresenterà il perno difensivo centrale. Ma corsa, piedi educati e intelligenza tattica hanno fin qui regalato al giocatore sloveno il dono dell’ubiquità. In carriera l’ormai ex Koper ha giocato in ogni zona del campo: come terzino destro; da esterno; davanti alla difesa – o in cabina di regia – e persino sulla trequarti, dove gli piace spesso farsi vedere con le sue incursioni. L’unica costante? Il gol, un vizio difficile da mettere da parte. In carriera ne ha segnati 14, di cui 2 nelle coppe europee e 5 in una singola stagione. Basti guardare le sue giocate, prossimamente proiettate anche sul campo del San Nicola, per capire come le sue reti siano spesso il risultato di tiri mai banali, ma frutto di doti tecniche invidiabili per un difensore.
E anche nelle zone arretrate, Žužek si è sempre fatto valere. Numeri alla mano, delle cinque partite giocate in questa stagione, il Koper – attualmente al secondo posto – ha vinto quattro partite. E guarda caso, l’unica sconfitta contro il NK Bravo ha visto Žužek restare in panchina tutti i 90 minuti. Un imperativo per la vittoria, a cui una piazza calda come Bari, prossima ai circa 30.000 del San Nicola contro il Palermo, non poteva permettersi di rinunciare.
“Se fosse fatta, Polito me lo avrebbe già detto”, ma in realtà, dietro quell’espressione ridente mostrata in conferenza stampa, Mignani si stava già leccando i baffi al pensiero di accogliere presto un nuovo difensore come Žužek. “È completo, esperto, gioca nella Serie A slovena. Ha qualità tecniche, sa gestire la palla, bravo con la marcatura con una discreta velocità. È un profilo che abbiamo monitorato da un po’ di tempo”. Solo parole di apprezzamento da parte dell’allenatore biancorosso. E presto potrà vederlo all’opera, cercando di inserirlo al meglio in un gruppo già fortemente coeso. A tendergli la mano ci saranno Vicari, arrivato anche lui in questa sessione di mercato, Terranova e Di Cesare: veterani ideali per integrarsi al meglio nel calcio italiano. E magari per far realizzare ai tifosi baresi, fortemente orgogliosi della propria tradizione marinara, che anche un pesce scovato tra i fondali del mare istriano non è poi così lontano da quelli dell’Adriatico pugliese.
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