La Puskas Akademia di Hornyak è tornata a casa dalla gara del Franchi con un pareggio. Il risultato ha lasciato il verdetto del match ancora aperto, con le due squadre che si daranno appuntamento nella decisiva sfida della Pancho Arena in Ungheria. E se c’è un calciatore – e capitano – che più di tutti si sta distinguendo nel cammino europeo della Puskas Akademia, quello è sicuramente Zsolt Nagy. Ungherese, dalla “Città dei Re”, fino ai gol in Europa. Ma andiamo per gradi.
Zsolt Nagy è nato a Székesfehérvár il 25 maggio del ’93. Una carriera da terzino – e all’occorrenza da esterno di centrocampo – interamente sui campi di Ungheria. Tra Videoton, Csákvár e Puskas e un vizio del gol – 42 in totale – che non gli è mai mancato. 250 presenze in campo, di cui solo 217 con la maglia della Puskas Akademia addosso.
Székesfehérvár. Apparentemente il nome del suo luogo natale può non dire nulla (se non la difficile pronuncia), ma era originariamente il luogo dove avvenivano le incoronazioni dei re ungheresi. Oltre a Buda e Presburgo (l’attuale Bratislava) era il centro più importante dove avvenivano le investiture regali del regno d’Ungheria. Fino al 1536, nella basilica reale di Székesfehérvá, vennero incoronati ben 43 re ungheresi. E Nagy in un certo senso è ed è stato un po’ il re, ma della sua squadra. Capitano e goleador: l’uomo trascinatore della Conference per la Puskas Akademya.
E se non è stato ancora incoronato realmente come Re, sicuramente manca davvero poco. La sua Puskas Academia è avanzata fino al turno prima dei gironi per accedere alla Conference League, grazie – e soprattutto alle abilità del suo capitano -. Prima la partita vinta col totale di 6-0 contro il Dnipro. E poi la gara di ritorno contro l’Ararat Armenia, dove è arrivata una decisiva doppietta che ha regalato il passaggio del turno ai suoi. Ora il gol contro la Fiorentina: sono già 3 in questa edizione di Conference.
Adesso la Puskas Akademia si prepara per la partita alla Pancho Arena, con un risultato – lasciato aperto dal pareggio per 3-3 – ancora tutto da decifrare. Nel segno di Nagy, il (presto) nuovo “Re d’Ungheria”.
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