Interviste e Storie

“Un giorno giocherai nel Real Madrid”: Jan Ziolkowski, il nuovo ‘predestinato’ della Roma

Jan Ziolkowski (IMAGO)

Il paragone coi grandi e una profezia: Roma, chi è Jan Ziolkowski 

Se a 15 anni ti senti ripetere davanti a tutti che un giorno giocherai nel Real Madrid,  un solo meccanismo si innescherà nella tua testa: quello di essere un predestinato. Il tutto accresce se con questo ci affianchi i paragoni di una vita a cui ti sei sempre sentito affibbiato. “Mi ricordi Bednarek” – e non è forse solo per il nome ‘Jan’ -; “non ha niente di meno di Cubarsí”, oppure “dovrebbe ispirarsi a Yamal”. Insomma, Jan Ziolkowski ne ha già sentite di tutti i colori.

Classe 2005, polacco. Vent’anni compiuti a giugno. Ma già la consapevolezza assimilabile a quella di un veterano. Lo sguardo alto e fiero in campo, una certa compostezza e sicurezza che gli sono valsi il ruolo di protagonista nel suo (ormai ex) Legia Varsavia. Letteralmente “suo” visto e considerato che la sua casa natale è a pochi minuti dallo stadio della squadra.

La Roma avrà a disposizione nella Capitale il giovane talento polacco: è stata trovata infatti un’intesa finale sulla base di 6 milioni di euro. Il suo arrivo in giallorosso segna un importante innesto per il presente ma soprattutto un investimento per il futuro e in prospettiva, e che avrà sotto la guida di Gasperini la possibilità di crescere sempre di più.

Lo sport, e non solo quello col pallone che rotola a terra, ce l’ha insito nel DNA. Carattere e disciplina che hanno contribuito a formarlo da calciatore e che adesso sono propri della persona di Jan. Ma andiamo con ordine. 

Il padre, le arti marziali: Roma, chi è Ziolkowski

Giovane sì, ma consapevole dei propri mezzi. La descrizione più accurata quanto semplice per quel giovane difensore centrale coi capelli biondi. Indole torreggiante, leadership e disciplina. Come detto, lo sport (e non solo quello col pallone che rotola) ha sempre fatto parte della vita di Ziolkowski. Il padre infatti è il proprietario di una scuola di arti marziali, e non era insolito che il piccolo Jan si recasse da lui per ricevere qualche lezione. Gli è servito eccome. Equilibrio, resistenza e soprattutto disciplina. “È un vero atleta”, ricorda un suo vecchio allenatore che l’ha avuto nelle giovanili. “Si è sviluppato armoniosamente”. 

Il suo rapporto con i propri mezzi non sempre però lo ha fatto sorridere. Consapevole, sì, ma quando vieni affibbiato di nomi e accostato a eredità e valori importanti è inevitabile che si accenda e si instilli dentro di te una fiamma dal sapore particolare. “Faceva fatica, inizialmente. Veniva messo spesso nella seconda squadra. Era indietro rispetto ai suoi compagni, ma gli abbiamo dato una bella iniezione motivazionale”, ricorda chi lo ha avuto appena arrivato nelle giovanili del Legia. Poi il passaggio alla formazione delle riserve nella terza divisione polacca con il solo obiettivo di “farsi le ossa”, come diremmo noi ora, e tornare più forte nella squadra dei grandi. Il risultato? Questo lo sappiamo già. 

Jan Ziolkowski (IMAGO)

Colpi di testa, il fisico che non ti aspetti e qualche cartellino… di troppo

Ma cosa ha convinto la Roma a voler puntare forte su quel giovane ragazzino di Varsavia? La risposta è semplice. Ziolkowski è quel difensore che non ti aspetti: poco sotto i 2 metri di altezza, ma circa 80 chili. “Mingherlino“, penseranno molti, “la massa muscolare arriverà”, si sarà sentito ripetere: ma pochi sanno che in realtà uno dei punti di forza del talento polacco è proprio il fisico… che non ti aspetti. I suoi 194 centimetri gli permettono di imporsi in maniera particolare su palla inattiva (anche se la sua stazza fisica affermerebbe volentieri il contrario), concedendogli anche il lusso di rendersi particolarmente pericoloso anche a tu per tu con la porta avversaria così come ha abituato nelle giovanili del Legia. Una buona capacità di impostazione palla al piede, abbinata a una buona tecnica di base e a un buon senso della velocità e della posizione. Un altro suo pregio? Il senso della lettura. “Sapeva già dove sarebbe caduta la palla in area di rigore”. 

Un dato che sicuramente non sorride a Jan e dove il polacco potrebbe lavorare per migliorare è invece legato ai cartellini. In 19 partite giocate in Serie A polacca con il Legia, il difensore ha rimediato ben 8 gialli nella stagione 2024/2025. Ma gli allenatori del passato non hanno mai avuto dubbi, oltre che sul talento calcistico, su quello fuori dal campo: “Il carattere è la più grande risorsa di Jan, è importante che mantenga un buon livello di umiltà”. Il futuro gli sorride promettente, e forse bisognerà attendere ancora po’ per far sì che si avveri la profezia sul suo “destino blanco”. E adesso chissà che non possa essere proprio Gasperini a cercare di limare qualche sua piccola scheggia per coltivarne il talento…

 

Andrea Gratissi

Nato nel 2002, vivo di calcio sin dai primi anni di vita. Ho giocato per diverso tempo tra i pali, ma poi ho capito che forse questo sport era meglio raccontarlo piuttosto che giocarlo. Il Fantacalcio una delle mie più grandi passioni, unita ad una forte ammirazione per i paesi del nord Europa. Tra le squadre del cuore? I vichinghi del Djurgården e i Faroensi del KÍ Klaksvik non sono di certo da meno. Sono anni che mia madre mi dà del folle. Probabilmente dovrei cominciare a darle ascolto...

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