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Zenga, la Fiorentina e l’Inghilterra. Gianni Vio, il genio dei calci piazzati colpisce ancora: il Leeds vola grazie a… uno schema!

Lo sapevate che in una stagione capitano almeno 200 occasioni da gol su palla inattiva? Sì, proprio così. Punizioni o corner, poco cambia. Se una squadra sa gestirle al meglio, allora può fare male ai suoi avversari. Ne è consapevole uno che, probabilmente, in carriera odiava questi momenti. Walter Zenga, infatti, di mestiere faceva il portiere. Lo ha sempre fatto molto bene, ma un po’ di paura su alcune mischie in area o su qualche tiro ravvicinato beh, è inevitabile che l’abbia avuta. Questo, forse, lo ha anche spinto un giorno ad alzare la cornetta del telefono per fare il numero di Gianni Vio. Chi? Avete sentito bene. Riconoscerlo adesso è facile, perché nel frattempo è diventato l’esperto dei calci piazzati più invidiato al mondo. Prima però lo conoscevano giusto i ragazzi che allenava. E i colleghi della banca in cui lavorava. Ricorda molto la storia di Sarri, in effetti. Ma non è proprio uguale, perché Gianni prima passa le ore con Zenga mentre quest’ultimo allenava la Stella Rossa. Poi lo raggiunge per 20 giorni in Arabia, con l’attuale allenatore del Crotone che si trovava alla guida dell’Al-Ain. La prima partita è un successo, perché la squadra vince con la terza in classifica grazie ad un gol su corner. Infine lo segue alla Dinamo Bucarest usufruendo di qualche permesso. Il lavoro in banca non lo lascia nemmeno quando nel 2007 Zenga lo chiama nel suo staff per la nuova avventura al Catania. Contratto part time: dal lunedì al giovedì in banca, nel fine settimana primo volo per la Sicilia e via ad insegnare le proprie idee ai vari Vargas, Baiocco, Mascara e Spinesi. Le sue teorie pubblicate nel libro “più 30%” non sono solo chiacchiere, macchè. Il Catania vola, sui piazzati è una macchina. Pensate che a Torino, proprio mentre Mascara sta per battere. Plasmati si mette in barriera e si abbassa i pantaloncini. Il portiere Sereni si distrae per un attimo e boom, gol. Questioni di secondi, di reazioni psicologiche. Gianni Vio lo sa bene, perché ogni suo spunto è frutto di intensi confronti con lo psicologo di fiducia, che lo informa sulle possibili reazioni che certe situazioni possono scatenare nella testa di un uomo. Seguirà Zenga anche a Palermo e in Arabia Saudita. Nel mezzo l’esperienza allo Swansea con Sousa, poi il ritorno in Italia con Triestina, Taranto e Lugano. Qui in otto partite la squadra segna 12 gol da palla inattiva, roba da pazzi. Infine il patentino di allenatore professionista a Coverciano e l’incontro con Montella, che lo porterà per due anni alla Fiorentina. Savic, Gonzalo Rodriguez, Borja Valero, Aquilani. I viola volano in classifica segnando più di tutti in Europa sui piazzati. Lo chiama Inzaghi al Milan, poi l’esperienza nel 2015/2016 in Championship con Brentford, che dal 18% di gol su palla inattiva passa velocemente al 27. Il suo sogno è quello di godersi la famiglia e di allenare un giorno una Nazionale, magari alla viglia di un grande impegno. Intanto però a volerlo è il Leeds United, altra formazione della Serie B inglese. Quinto posto in classifica, con l’obiettivo/sogno promozione ancora vivo. Oggi la vittoria per 2 a 1 sul campo del Burton Albion e Gianni colpisce ancora. Sessantesimo della ripresa, la squadra è sotto di un gol ma l’arbitro concede una succulenta punizione dai 25 metri. Due giocatori si mettono dietro la barriera, ma non in un punto a caso. Sì, al limite dell’area piccola, ecco dove si mettono. Bywater, il portiere di casa perde le staffe. Prova a spingere via di peso gli avversari, forse sa che il buon Gianni ha preparato qualcosa. Tira addirittura giù i pantaloncini al povero Eunan O’Kane, l’arbitro lo ammonisce. Passa qualche secondo, i due della mini barriera corrono improvvisamente verso la barriera più lunga. Il resto lo fa Pablo Hernandez, che lascia partire un bel destro a giro. Bywater è quasi “accecato”, non sa dove andare e si ritrova a raccogliere il pallone dal fondo della rete. Passano tre minuti e il Leeds fa 2 a 1. Una vittoria che sa di Natale. Una vittoria che ha tanto di Gianni Vio, il genio dei calci piazzati.

Simone Golia

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