Antonio Zappi, presidente dell'AIA
Il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, in un’intervista ha fatto un primo bilancio sulle novità inserite in questa stagione
In un’intervista a Napoli Network il presidente dell’AIA, Antonio Zappi, ha fatto un primo bilancio sulle innovazioni di queste due giornate.
Il primo tema toccato è stato quello della spiegazione VAR allo stadio, che ha fatto il suo esordio con Manganiello in Como-Lazio per il gol di Castellanos.
Proprio su questa novità Zappi ha detto: “Come in tutte le novità c’è ovviamente sempre un necessario periodo di rodaggio iniziale. Nella prima giornata c’è stata qualche criticità su cui anche noi, come su tutti i social, si è ironizzato e sorriso“.
Già dalla seconda giornata, comunque, le cose sono andate meglio: “Nulla di grave e già dalla seconda giornata è andata meglio, salvo un piccolo imprevisto tecnico a San Siro, ma subito risolto con la prontezza di Marchetti“.
Il presidente dell’AIA sul tema ha poi continuato: “C’è ovviamente da migliorare e lo faremo, ma la strada della comunicazione è tracciata, perché secondo noi è con la conoscenza che aumenta il rispetto e parlare davanti a spalti gremiti non è semplice“.
Zappi si è anche espresso sulla possibilità di inserire il VAR a chiamata in Serie A: “È ancora lontano dal poter essere introdotto. Come è noto, da questa stagione è stato invece introdotto in serie C ed in Serie A femminile il Football Video Support (FVS), ma che non è il ‘Var a chiamata’, nonostante la possibilità di due chiamate da parte dell’allenatore per chiedere all’arbitro una review delle azioni in casi codificati. Rispetto al Var della serie A qui siamo in presenza di tutt’altro, non ci sono i Video Match Officials di Lissone e soprattutto ci sono un massimo 4 telecamere in un sistema che quindi nulla ha quindi a che vedere con la sofisticata tecnologia VAR che ha a disposizione assistenza arbitrale da remoto e almeno 8 telecamere che, nelle competizioni mondiali, possono arrivare a 40“.
Per concludere il presidente dell’AIA ha parlato del caso dell’aggressione al giovane portiere del Volpiano Pianese: “Come AIA abbiamo espresso piena solidarietà sul nostro sito ufficiale al ragazzo colpito da quel genitore inqualificabile. Ma il calcio dilettantistico e giovanile non sono una giungla. Ci sono tante donne e uomini perbene che con grande passione e volontariato permettono la disputa di oltre 500 mila partite all’anno in Italia e fenomeni come questi sono limitati. Normalmente a ricevere solidarietà per essere stati aggrediti sono i giovani arbitri, stavolta sono stati invece gli arbitri a solidarizzare con un giovane calciatore. Perché sarà solo se tutti insieme sapremo mettere in campo strumenti culturali e formativi di cultura delle regole e legalità che miglioreremo il calcio del domani, ovviamente anche con misure repressive che sappiano dare risposte decise a chi non intenderà farsi educare al rispetto“.
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