Categories: Interviste e Storie

Alle origini di Zalewski: da Zagarolo alla semifinale di Europa League

Notti magiche e sogni che si avverano. Nicola Zalewski ieri li ha trasformati in realtà: prima l’ esordio con la Roma, la squadra del suo cuore, poi il gol (anche se con deviazione) contro il Manchester United in una semifinale di Europa League. Niente male.  

 Nato a Tivoli, cresciuto tra Poli e Zagarolo. È alla Roma da quando ha 9 anni. Bruno Conti lo portò subito in giallorosso, incantato dalle qualità tecniche del ragazzo. “Nicola è passato direttamente al settore giovanile della Roma, diversamente da altri ragazzi che prima vengono mandati nelle varie academy giallorosse – racconta a gianlucadimarzio.com Alessio Bonafede ex dirigente dell’Atletico Zagarolo, società in cui Zalewski è cresciuto lui era già fortissimo, si vedeva che aveva quel qualcosa in più. Aveva una facilità di calcio con entrambi i piedi, unita a una grande capacità di trovare il gol.  

 La Roma è sempre stata il suo sogno. Un obiettivo portato avanti sempre con tanta determinazione, bruciando le tappe, ma anche con grande umiltà: “Fin da piccolo è sempre stato molto determinato – prosegue Bonafede – con il passare degli anni dico però che è anche stato molto bravo a non perdersi e a rimanere focalizzato sul suo sogno. Fin da piccolo è sempre stato un ragazzo molto tranquillo, non si è mai sentito al di sopra degli altri compagni nonostante fosse evidente il divario tecnico”.  

Dal passato al presente. Dai campi di Poli e Zagarolo all’esordio all’Olimpico contro il Manchester United in una semifinale europea:É stata una grandissima emozione vederlo esordire – aggiunge Bonafede – sia per noi che lo abbiamo visto crescere che per tanti suoi ex compagni, con cui è ancora in contatto. Fa sempre piacere vedere che un ragazzo che tu hai visto crescere, anche se per soli due anni, arriva a giocare in prima squadra”.  

La speranza è che il gol contro il Manchester United sia il primo di una lunga serie. Umiltà, testa sulle spalle e spirito di sacrificio, oltre ad un grande legame con la maglia e la città. I presupposti ci sono tutti e se il buongiorno si vede dal mattino…

a cura di Lorenzo Cascini

Redazione

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