Inizialmente, si era temuto il peggio per l’ex allenatore anche campione d’Italia sulla panchina del Milan Alberto Zaccheroni: un violento trauma cranico rimediato in un incidente sulla soglia di casa che ha fatto preoccupare familiari, affetti e tutti gli appassionati di calcio.
“Mi ha trovato mia moglie Fulvia accasciato a terra, in fondo alle scale. Dice che ero in un lago di sangue, con la testa aperta e un occhio fuori dall’orbita. Sono vivo per miracolo, ma del mese in terapia intensiva non ricordo nulla“. Così ha esordito Alberto Zaccheroni, senza freni, raccontando le dinamiche di quell’episodio al Corriere dello Sport.
“Non ricordo nulla di quel pomeriggio, so solo quello che mi ha raccontato mia moglie che era con me a casa a Cesenatico. Lei era al piano terra, io stavo verosimilmente scendendo le scale e sono scivolato. Sono ruzzolato per otto-dieci gradini. Lei è accorsa perché ha sentito le mie urla. Avevo battuto la testa, potete immaginare il suo spavento”.
Zaccheroni, poi, già in famiglia, ha provato a ricostruire la dinamica dell’incidente nonostante la chiara difficoltà: “Poiché c’era la cagnolina di Luca, mio figlio, si pensa che l’avessi in braccio e mi sia proteso in avanti per proteggerla dal tonfo“. L’ex allenatore, come detto infatti, non riesce a rievocare i momenti successivi all’evento: “Fulvia ha chiamato il 118, mi hanno portato di corsa all’ospedale Bufalini di Cesena dove sono stato ricoverato in terapia intensiva. Mi hanno sedato, non ero vigile. L’indomani l’operazione: era necessario l’intervento per ridurre l’emorragia. Ho una grossa cicatrice sulla testa a ricordarmelo. Mi avevano intubato, avevo il sondino”.
“La prima immagine mi ricordo, dopo che mi hanno svegliato dal coma, era solo il personale medico nella stanza, non era stato ammesso nessun familiare. Mi siedo e mi guardo le gambe: dopo un mese steso a letto, sembravano quelle di un anziano. ‘Dove sono finiti i miei muscoli?’ ho chiesto incredulo. Ho rischiato la vita, non giriamoci attorno. La botta è stata tremenda, il grande sollievo è non aver riportato danni cerebrali”.
Passato il peggio, adesso Alberto Zaccheroni può rassicurare tutti sulle sue condizioni: “In seguito a questo incidente ho perso due diottrie dall’occhio, il male minore considerando il danno iniziale. Sono senza patente perché prima di riottenerla dovrò sostenere dei test e ho qualche deficit di memoria a breve”.
“Voglio riprendere in mano la mia vita – ultima Zaccheroni – devo riuscire a tornare in possesso della quotidianità. Se prima camminare era un hobby, adesso è una necessità. Ieri ho fatto 10 chilometri, mi sto impegnando a recuperare tono muscolare”.
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