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Zaccagni “alla Del Piero” e la mano di Baroni: le ore da capolista della Lazio

È vero, durerà pochissime ore, ma sarà comunque speciale in casa Lazio viversi e godersi una sensazione unica. Una sensazione da capolista. 25 punti, come Atalanta, Fiorentina e Napoli, che si giocherà il primo posto nel big match di San Siro. L’ultima volta in panchina c’era Simone Inzaghi.

Con quella di Monza sono sei vittorie di fila. Numeri che rispecchiano l’incredibile percorso della squadra di Baroni. Un successo arrivato grazie alla firma del capitano, Mattia Zaccagni. Un gol decisivo arrivato alla Del Piero nel weekend del suo 50esimo compleanno. Un altro, dopo quello segnato contro la Croazia durante gli Europei. Era il suo idolo, ora ne imita gesti e reti. Zaccagni guida la Lazio. La Capitale biancoceleste sogna. 

Photo credits: Andrea Rosito

10 e capitano

Un gol e non solo. Ad accomunare Zaccagni e il suo idolo ci sono altri due simboli. Immagini significative. Il primo, il numero. Il 10, naturalmente. Il secondo, la fascia portata al braccio. E c’è poi l’importanza che l’esterno ha ormai assunto nel mondo laziale. Come giocatore, per qualità e capacità di incidere. Come riferimento, per maturità e consapevolezza raggiunte in queste stagioni a Roma. A Verona è diventato grande, creandosi il proprio spazio in Serie A. Alla Lazio è avvenuta la definitiva crescita. Lo dimostra la continuità nelle prestazioni. Lo certifica la volontà e la capacità di assumersi e gestire le responsabilità che il suo ruolo comporta. A Monza con un tiro a giro è arrivato il secondo gol consecutivo. Chissà che parte della dedica non sia per l’idolo Del Piero. “Con Alex ci siamo sentiti. Era molto felice e molto contento per me, mi ha detto di continuare così“, disse dopo la rete all’Europeo. “Ieri gli ho fatto gli auguri, oggi ho segnato un gol simile ai suoi“, ha raccontato oggi nel post-partita. Magari stanotte un altro messaggio arriverà.

La Lazio di Baroni

Poteva essere l’allenatore del Monza, sta costruendo qualcosa di grande con la Lazio. Tutto in poco tempo, come in estate, è la storia recente di Baroni. Era il nome individuato da Galliani come successore di Palladino per la panchina biancorossa. Poi l’arrivo della Lazio, chiamata a riscattare una stagione altalenante dal punto di vista calcistico ed emotivo. L’allenatore sceglie i biancolesti. Le settimane successive raccontano la storia di una squadra rinata, nonostante degli addii importanti. Nuovi arrivi integrati, i senatori responsabilizzati: così è nata la nuova Lazio

La sensazione del primato durerà poco, ma ciò che resterà anche nei prossimi giorni, anche in questa sosta, è un’impressione di forza tranquilla. Di una realtà che non è più sorpresa: prima in Europa League e in forma smagliante in campionato. Un percorso di crescita che non sembra fermarsi. 

Ha collaborato Andrea Monforte

Nicolò Franceschin

Nato nel 1997 tra Milano, Como e Lecco. Laureato in Giurisprudenza, ma ai codici ho preferito una penna. Cresciuto con Maradona (il calcio), ma anche Ronaldinho e Sneijder. Il fascino del numero 10. Credo nella forza delle parole. Verità e narrazione. In giro in macchina per stadi, campi e strade alla ricerca di nuovi colori da scrivere, perché ognuno ha una sua sfumatura. Le note del telefono che si riempiono di storie, alcune il cui finale è ancora tutto da scrivere. Una di queste è la mia. Raccontare emozioni e dare voce a chi non ce l’ha.

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