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Il no allo Shakhtar, il gruppo Whatsapp prima della firma e Google Translate: Pisa, chi Cohen è questo?

Un israeliano in Serie B: un frase che sembra un paradosso ma che invece non lo è. Una delle certezze del Pisa capolista si chiama Yonatan Cohen ed è arrivato quest’estate dal Maccabi Tel-Aviv con cui aveva già vinto tutto in patria ai massimi livelli e giocato addirittura in Europa League. 

L’ultimo israeliano in B è stato Ben David nel Carpi (un solo minuto giocato) mentre a fine anni novanta Tel Banin ha collezionato 55 presenze con il Brescia. Non proprio un “palmarès” da far invidia… Ma allora perché la decisione di venire in Italia nel secondo campionato più importante? La risposta è semplice e l’aveva data il padre Mickey dopo la conclusione del trasferimento in estate: “Pensavamo che fosse il palcoscenico più grande che potesse essere per lui uscire e giocare all’estero: la squadra ha vinto gli Europei, il calcio sta fiorendo lì, quindi è stata una grande opportunità, che potrebbe non tornare”.

Il gruppo Whatsapp

Per non parlare della trattativa, definita come “un’operazione militare”. Nei giorni prima della firma era stato creato un gruppo WhatsApp con Yonatan, il padre e gli agenti: tutto era molto segreto, nessuno poteva dire niente a nessuno e la cosa poteva saltare da un momento all’altro.

Il no allo Shakhtar

Un’attesa snervante di cui però è valsa la pena: pensate che solo l’anno scorso era arrivata un’offerta dallo Shakhtar Donestk (rifiutata dal Maccabi). Un giocatore di quel livello non si vedeva da tempo a Pisa e le sue qualità sono state evidenti fin qui in campionato. Dal gol pazzesco segnato su punizione contro il Benvento fino all’ultimo rigore trasformato contro il Cosenza: Cohen si è ambientamento a tempi record in una realtà completamente nuova. 

Ma qualcuno l’aveva già detto ad inizio stagione, come il giornalista israeliano Raanan Baranovsky: “Fatelo ambientare e vedrete…” o uno dei suo procuratori, Shlomy Ben Ezra: “Vuole fare una buona stagione sperando di arrivare tra le prime sei. Certo, nessuno si lamenterebbe in caso di promozione diretta, Lui vuole giocare la Serie A con il Pisa. Adesso questo è il primo e unico sogno di Yonatan in Italia”.

E Google Translate…

Al momento le aspettative si sono trasformate in realtà e per le festività natalizie l’obiettivo è quello di migliorare sempre di più con l’italiano. La nuova lingua sembra essere l’unica cosa con si trova in difficoltà, come aveva raccontato il compagno Antonio Caracciolo: “Ogni tanto manda un messaggio nel gruppo dei giocatori e si vede che usa Google Translate. Poi si scopre che scrive cose completamente diverse da come voleva, ma sicuramente ma sta migliorando”. E noi non ci sorprenderemmo se a fine anno avesse già imparato a parlare fluentemente la nostra lingua e diventasse il quinto israeliano di sempre a calcare i campi di A… 

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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