Un finale di stagione da film, con una sceneggiatura degna di Hollywood. I protagonisti fra campo e tribuna: due attori americani, un portiere quarantenne, una banda di calciatori di “non-league” all’inseguimento di un sogno. È la storia della stagione del Wrexham, un’annata già consegnata all’epica del calcio inglese.
“Rob mi ha baciato sulle labbra e Ryan mi ha chiamato ‘bel bastardo’“. Parola di Ben Foster, il portiere che si era ritirato pochi mesi fa ed è tornato a difendere i pali del Wrexham (come nella stagione 2004-2005), dopo aver passato gli “anta”. “Rob” e “Ryan” sono nientemeno che Rob McElhenney e Ryan Reynolds, due dei più famosi attori dello star system made in USA. La scena si è consumata dopo Wrexham-Notts County, la partita che di fatto ha consegnato ai gallesi la promozione in League Two, poi arrivata aritmeticamente ieri con la vittoria contro il Boreham Wood.
McElhenney e Reynolds si sono tuffati ormai tre anni fa in un’operazione commerciale che con il senno di poi risulta geniale. Hanno acquistato il Wrexham, un club fondato nel 1864 (fra i primi al mondo) e che ha sede in una città gallese. In questa stagione la squadra ha militato in National League, la quinta serie britannica, dopo un passato non certo glorioso come risultati, ma segnato dal picco di fama del 1974, quando arrivò ai quarti di FA Cup e di Coppa delle Coppe. Dopo una prima promozione dalla sesta serie, quest’anno il salto di qualità: in corrispondenza di una stagione senza eguali sul piano sportivo, col primato in classifica conquistato dopo poche giornate e conservato fino a oggi, Reynolds e McElhenney (che è il presidente del club) hanno aumentato la popolarità del loro Wrexham con diverse iniziative social e non solo, l’ultima delle quali l’organizzazione dell’amichevole estiva negli USA contro il Manchester United, annunciata con un divertente video per il quale Sir Alex Ferguson si è prestato come guest star. Nel frattempo, i due attori avevano ricevuto anche la cittadinanza onoraria.
Soprattutto i due proprietari hanno mostrato un attaccamento non scontato alla squadra. Reynolds si è sempre fatto vedere in tribuna durante le partite casalinghe, facendo un tifo da ultras. Fino al film di qualche settimana fa. Dopo una striscia positiva, il Wrexham aveva perso una partita ed era stato raggiunto all’incredibile quota di 100 punti dal Notts County, squadra storica del calcio inglese (quella delle maglie bianconere prestate alla Juventus). Dunque lo scontro diretto decisivo. Vantaggio Notts County, pareggio e rimonta Wrexham; nuovo pareggio, nuovo vantaggio Wrexham (3-2). Poi al 98′ l’arbitro fischia un calcio di rigore. Il pareggio rimetterebbe tutto in discussione, a tre giornate dalla fine. Ma Foster, una carriera in Premier fra Watford, Manchester United e West Bromwich Albion, i capelli imbiancati dall’età, para e consegna la vittoria ai gallesi. Che di fatto si guadagnano il grande salto.
“Penso che berrò 6 o 7 bicchieri di whisky“, diceva McElhenney a fine partita. Mentre Reynolds era convinto di “non avere più un cuore in petto“. Forse un giorno nascerà un film o una serie tv (c’è già un documentario in cantiere) su questa pazza stagione coronata da questa partita ancora più folle. Chissà di quanti drink avranno bisogno in queste ore, per festeggiare il traguardo tanto atteso. Leggi anche – Ryan Reynolds riceve la cittadinanza onoraria di Wrexham
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