Categories: Interviste e Storie

Will Grigg’s on fire again. Ritornello che riecheggia: gol, giant killing e City eliminato

Will Grigg non è nuovamente on fire, di più. Perché un semplice fuoco non poteva bastare al Wigan – terzo in League One – per mettere ko quel Man City di Guardiola super capolista in Premier che in modo quasi mortificante, voltandosi indietro, può scorgere l’avversario più vicino – o meglio, meno lontano – a ben 16 punti di distanza. Serviva un incendio. Un inferno. Quello stesso inferno di passione che ha travolto i supporters dei Latics gettatisi dagli spalti del DW Stadium al terreno di gioco in un’invasione di campo di massa al triplice fischio. Forse nemmeno loro avevano potuto immaginare una serata così. Nessuno avrebbe potuto farlo. Ed invece è successo. In una di quelle nottate che solo l’FA Cup sa regalare ma a cui nessuno riesce mai ad abituarsi. Giant killing. Termine tecnico, sì. British style. Davide che sconfigge Golia, per dirlo all’italiana. Dove i panni di Davide li ha vestiti quel Will Grigg tornato protagonista dopo Euro 2016, quando il coro in suo onore divenne un tormentone mondiale. Una simpatica canzoncina ad hoc creata da Sean Kennedy, fan del Wigan a cui la società in segno di gratitudine regalò un abbonamento stagionale per la stagione successiva. Correva l’annata 2015/2016 quando in League One Grigg segnò per 25 volte trascinando il Wigan in Championship. Eppure, nonostante “Will Grigg’s on fire”, cantata sulle note di “Freed from desire” di Gala, affermasse che “your defence is terrified”, ad Euro 2016 l’attaccante nordirlandese classe ’91 non venne mai schierato dal ct Michael O’Neill. Forse quel tormentone capace addirittura di entrare nella top 10 di Itunes non andava proprio a genio al ct, a differenza di un certo Mats Hummels che pubblicamente dichiarò di “amarla molto” alla vigilia del match tra Germania e Nord Irland. Anche se i mesi successivi alla competizione in effetti diedero ragione all’allenatore. L’attaccante del Wigan uscì dal giro della Nazionale, segnò appena 5 reti in Championship in 33 presenze, si infortunò al ginocchio e retrocesse. Ora però la ruota è tornata a girare anche per lui. Ma soprattutto la musica è cambiata. 17 reti stagionali in 37 presenze. Settimo gol in questa FA Cup. Pesantissimo, per dirla con un eufemismo. In seguito alla doppietta rifilata al West Ham al quarto turno, non ancora soddisfatto, è riuscito nell’impresa di mettere ko anche il City di Pep frantumando il sogno del catalano di trionfare in tutte le 4 competizioni disputate in stagione. Che poi per il Wigan eliminare il City in FA Cup sembrerebbe essere diventata un’abitudine. 3 eliminazioni consecutive causate dai Latics per i Citizens: a pagarne le spese in passato anche Mancini e Pellegrini. Ma questa probabilmente è stata la vittoria più emozionante. Più sentita. Proprio perché la più inaspettata. I 29 tiri in favore della banda di Guardiola contro i 4 del Wigan dovrebbero parlare da sé. Ma si sa: il calcio sa regalare storie incredibili. L’FA Cup ancora di più. Per capirlo, basterebbe osservare l’inferno di passione che ha travolto i tifosi presenti al DW Stadium in seguito al giant killing targato Will Grigg. Da stasera più on fire che mai.

Alberto Trovamala

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