Wesley, Roma (IMAGO)
Wesley parla del suo passaggio alla Roma: gli ultimi momenti al Flamengo e il rapporto con Gasperini.
Dal ritiro con la nazionale brasiliana, Wesley ha raccontato a TNT Sports Brasil i momenti più intensi della sua carriera recente: dall’inaspettato trasferimento dal Flamengo alla Roma, fino al rapporto speciale con Gian Piero Gasperini, nuovo allenatore giallorosso. Il laterale verdeoro, ancora sorpreso dall’investimento che ha portato in estate al suo arrivo in Serie A, ha spiegato di voler sfruttare al massimo questa occasione.
Il difensore, oggi tra i convocati della Seleção per le qualificazioni al Mondiale, non ha nascosto la sua incredulità di fronte alla proposta da 20 milioni di euro, arrivata in un momento in cui non era titolare fisso in Brasile.
A convincerlo definitivamente, oltre all’entità della proposta, è stato l’arrivo di Gasperini a Roma. Wesley ha sottolineato quanto il tecnico sia stato determinante per la sua scelta, considerandolo una garanzia di crescita personale e professionale.
Il brasiliano ha parlato anche delle sue esperienze in nazionale, comprese le difficoltà affrontate contro l’Argentina, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro e alla possibilità di imporsi in Serie A grazie al lavoro quotidiano.
Wesley ha ricordato lo stupore provato quando ha saputo dell’offerta giallorossa: “Non ero titolare e quando giocavo mi capitava di sbagliare passaggi facili. Poi arriva una proposta da 20 milioni… mi sono detto: questi sono pazzi. Era una cifra enorme per un giocatore che non stava nemmeno giocando”.
Il Flamengo ha accettato la proposta e per il ragazzo non c’era più spazio in Brasile: “Non stavo bene e nessuno mi voleva. A quel punto lasciare era l’unica soluzione”.
Determinante, nelle sue parole, la figura di Gian Piero Gasperini: “Quando ho visto che sarebbe andato alla Roma ho capito che mi voleva davvero. Mi chiamava, parlava con me, mi trasmetteva fiducia. Questo ha pesato tanto, più di altre offerte”.
Il laterale ha spiegato di sentirsi in un contesto ideale per crescere: “Qui sto lavorando bene, l’allenatore è incredibile per come mi fa allenare. Non diventerò Dani Alves da un giorno all’altro, ci vorrà tempo, ma sono convinto che sotto la sua guida potrò migliorare tanto”.
La fiducia ricevuta è per lui il punto di partenza: “Gasperini ha dimostrato in passato di far crescere i giocatori. Spero che accada anche a me, so che la strada è lunga ma ho la determinazione giusta”.
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