L’Arsenal e Arsene Wenger: ventidue anni insieme. Un legame indissolubile fino allo scorso maggio, quando l’allenatore francese ha detto addio alla squadra che lo ha accompagnato per una vita intera. Così oggi Wenger ne parla nel corso di un’intervista a RTL: “Forse un errore rimanerci per ventidue anni, sono una persona alla quale piace muoversi, ma sono affascinato anche dalle sfide. Diciamo che sono rimasto imprigionato nella mia sfida. Ne ero ossessionato, un’ossessione che ti rimane in mente di giorno e di notte”.
Poi Wenger parla della sua vita personale: “Rimpiango di aver sacrificato tutto perché ho fatto soffrire diverse persone attorno a me. Ho trascurato la mia famiglia, i miei cari, persone attorno a me. Mi svegliavo alle tre del mattino pensando alla tattica, alla squadra da schierare in campo. La mia fantasia più grande è quella di una squadra che gioca con una armoniosa eccellenza.
Poi un parere su Henry e Vieira, ex giocatori di Wenger che oggi hanno intrapreso carriere da allenatori: “Hanno tutte le qualità per essere buoni allenatori, sono intelligenti e conoscono il calcio. Devono però sacrificare ciò che deve essere sacrificato”.
E ora che farà Arsene? “Sto pensando se continuare a quello che so fare o se invece cercare di trasmettere tutte le conoscenze che ho accumulato in questi anni in maniera diversa. E’ una domanda alla quale darò una risposta nei prossimi mesi”.
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