Ieri sera Wayne Rooney, a 33 anni, ha giocato per l’ultima volta a Wembley con la maglia dell’Inghilterra in un’amichevole contro gli Stati Uniti. Per salutare i suoi tifosi è entrato in campo al 58’ con la maglia numero 10 e la fascia da capitano al braccio, proprio quindici anni dopo l’esordio con la nazionale, dove conta centoventi presenze.
L’ex attaccante del Manchester United, passato prima all’Everton e poi al DC United negli Stati Uniti, nel post partita ha parlato a Sky Sports del suo difficile rapporto con José Mourinho.
“Nella carriera di calciatore ci sono momenti in cui pensi: ‘sono abbastanza bravo?’. Mi è successo quando Mourinho mi lasciava in panchina, credevo di allenarmi bene ma non avevo la chance per dimostrarlo” ricorda Rooney, puntando il dito contro il suo ex allenatore con cui ha condiviso un anno nei Red Devils, “A febbraio avevamo vinto la coppa di lega e durante la partita Mourinho si era avvicinato per dirmi: ‘voglio che alzi il trofeo’. Io ho pensato: ‘ma se non ho giocato neanche un minuto!’. Lui fu irremovibile e così alla fine ho alzato la coppa. In quei momenti ho iniziato a pensare che dovevo assolutamente andarmene dal Manchester United“.
È proprio dopo la finale di League Cup che Rooney ha deciso di lasciare il club inglese con il quale ha vinto tutto quello che c’era da vincere, scrivendo una pagina di storia del calcio.
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