Vanja Vlahovic - Credit: atalanta.it
Vanja Vlahovic è uno dei talenti più importanti dell’U23 dell’Atalanta. Arrivato nell’ultimo giorno di mercato del 2023, nella stagione appena conclusa è stato il capocannoniere del girone A di Serie C. Dalla Serbia all’esordio in A: il viaggio dell’attaccante.
Quando ci si parla, nella sua voce e nell’uso delle parole si rivede un po’ il suo essere in campo e il suo essere calciatore. La sua essenza e mentalità si riassume in una frase di questa intervista: “L’aver esordito in A e l’essere il capocannoniere del girone a fine stagione sono stati momenti importanti. Momenti in cui fermarsi e guardarsi indietro per vedere quanto si è fatto e capire che la strada è quella giusta. Ma devo crescere tanto, non sono ancora un calciatore”.
Vanja è lucido e razionale. Durante la chiacchierata ha un sorriso sul volto che racconta la serenità di un ragazzo che ha un destino davanti. Sa da dove viene e, soprattutto, sa dove vuole arrivare. Ha scelto il mondo ideale per crescere. O forse è quel mondo ad aver scelto lui. Ciò che è certo è che lui e l’Atalanta si sono incontrati nel momento giusto.
“A Bergamo ho imparato qualcosa di nuovo ogni giorno“. In Italia è arrivato il 31 gennaio 2023, l’ultimo giorno della sessione invernale di mercato. Anzi, negli ultimi minuti. Ha appena finito gli allenamenti quando nota le chiamate perse dell’agente sul telefono. “Ti vuole l’Atalanta“. Un pomeriggio in attesa della definizione degli ultimi dettagli e l’ufficialità arrivata a 4 minuti dallo scadere.
Arrivato senza sapere la lingua, mese dopo mese è diventato un riferimento nell’universo nerazzurro in Primavera e in U23. Con la seconda squadra ha conquistato il titolo di capocannoniere del campionato in questa stagione, sfiorando il sogno della promozione: “Stavamo scrivendo qualcosa di impensabile“. Il viaggio continua.
Il viaggio parte dalle strade di Vršak, un paese a qualche km da Belgrado. Nasce in una famiglia di sportivi. “Mamma Dragana giocava a basket. Invece papà Vladimir ha giocato nelle giovanili della Nazionale serba di pallavolo”. Vanja segue il fratello Igor nella passione per il calcio.
A 9 anni lo chiama il Partizan. La presentazione è incredibili: al provino segna 9 gol. Pochi dubbi. Poi anni nelle giovanili bianconere con la famiglia al proprio fianco: “Solo noi sappiamo cosa abbiamo passato. Sono qua grazie a loro“.
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