Appena arrivi ad Arnhem tutto sa di storia. Lo percepisci fin da subito appena superi la stazione e arrivi in città. Dalla Grote Kerk al ponte John Forst Brug, entrambi distrutti durante la seconda guerra mondiale e ricostruiti anni dopo. Poi c’è il calcio. La squadra della città è il Vitesse, settima in Eredivisie e avversaria della Roma (Clicca qui per le ultimissime di formazione) oggi negli ottavi di finale di Conference League.
Gli olandesi sono una squadra vivace, veloce e che gioca bene a calcio. In francese Vitesse vuol dire velocità e rappresenta in pieno lo stile giallonero. Imprevedibilità al potere. Qui a livello calcistico il clima è paradisiaco. Una filosofia chiara, volta al futuro e in cui nulla è lasciato al caso. In una parola: modello. Come ce ne sono tanti in Olanda a livello di programmazione e organizzazione. La chiave di tutto è il tempo.
Ieri la Roma di Mourinho è partita dall’Italia direzione Arnhem. Uno che invece, qualche mese fa, ha fatto il percorso inverso è Johannes Spors, ds ex Vitesse ripartito dal Genoa. Nuova proprietà, nuova sfida. Anche se in gran parte nella squadra che affronterà la Roma c’è il suo zampino. Da Openda, attaccante in prestito dal Club Brugge, a Bazoer che ha il dieci ma nella vita fa il difensore centrale. Tante sono le storie nella storia. Come quella dei centrocampista Manhoef, figlio di Melvin, ex pugile di fama mondiale. Million fino a 14 anni ha fatto entrambi gli sport, poi ha scelto il calcio. Oggi Letsch ringrazia.
Da queste parti il calcio è religione. Chi ha giocato e lavorato qui ti ti racconta come il clima sia ideale per crescere e giocare con serenità. “Dieci anni fa lo era addirittura di più”. La tifoseria è molto attaccata alla squadra e vive molto la partita. Dal Cafè de Schoof in piazza Caramar allo stadio Gelredome Stadium, fortino e punto di forza. Gli olandesi hanno ottenuto il pass per gli ottavi grazie a un 2-0 contro il Rapid Vienna, ma non c’entrano due successi consecutivi in casa in Europa dal 2002. Obbligatorio provare a sfatare il tabù. Allo stesso anno risale l’ultima sconfitta giallorossa in Olanda, 2-1 sul campo dell’Ajax, gol di Ibrahimovic e Litmanen.
L’età media è di 23 anni, una delle piu basse d’Olanda e d’Europa. Ma d’altronde, come dicevamo, qui si ha modo di programmare e perché no anche sbagliare. Nessuna pressione. Come filosofia si sentono olandesi in tutto e per tutto, anche se in realtà sono più vicini alla Germania. Scherzi della geografia, che non intaccano però una cultura di una città storica del paese. La Roma dovrà quindi tenere gli occhi aperti e stare ben attenta, perché da queste parti hanno tanta voglia di continuare a stupire e sorprendere.
ll Vitesse è settimo in campionato e ha ritrovato l’Europa quest’anno dopo che tre anni fa finí ai gironi di Europa League contro la Lazio. Sempre Roma, diversa sponda. In ogni caso, grandi traguardi. Anche se qualcuno, soprattutto tra i tifosi storici, ha storto il naso e non per i risultati. Quello che da queste parti qualcuno critica è la poca identità della squadra. Sempre meno giocatori olandesi provenienti dal vivaio, una struttura societaria che strizza molto lo sguardo all’Europa e guarda meno in casa. A qualcuno piace, qualcun altro non riesce ad identificarsi a pieno nella società. Croce e delizia.
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