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​Virtus Francavilla, i segreti del Partipilo 2.0: “Il 2018 la mia migliore annata”

Gennaio è stato il mese dell’arrivo, gennaio è quello dei bilanci per Anthony Partipilo. Nel mezzo, dodici mesi a tinte Virtus Francavilla e altrettante reti: 6 per stagione, con 2 assist a completare il quadro nella prima parte di quest’annata. L’esterno offensivo classe ’94, sempre più seconda punta negli schemi di Trocini, traccia il bilancio ai microfoni di gianlucadimarzio.com dopo alcuni giorni di vacanza “trascorsi in famiglia, ricaricando le batterie con chi mi conosce fino in fondo” prima della ripresa degli allenamenti: “Sicuramente è stato un anno pieno di gioie e soddisfazioni. Ci siamo qualificati ai playoff, poi la sfida diretta contro il Monopoli ci aveva visto prevalere e per un pelo non abbiamo superato anche l’ostacolo Juve Stabia – ricorda facendo un salto indietro alla scorsa stagione – quest’anno c’era tanto entusiasmo, ma non siamo partiti molto bene. Ci siamo ripresi con l’arrivo dell’allenatore, Trocini, e nelle ultime tre partite abbiamo ottenuto cinque punti”. Fino a toccare la linea di galleggiamento di metà classifica, ma per Partipilo non basta così: “Al 2019 chiedo di risalire in classifica, perché abbiamo tutte le armi per stare in zona playoff”.

Mancino che parte da destra negli schemi base, numero 10 a tutto campo nella reale applicazione sul campo. A Francavilla è maturato il Partipilo 2.0: “Il mio 2018 è stata la mia miglior annata della mia carriera, sono arrivato qui alla Virtus e da gennaio fino ai playoff ho fatto 6 gol, bottino replicato sin qui”. Con tanto di classifiche personali: “Il gol più bello, quest’anno con il Trapani. Quello più importante l’anno scorso, nei playoff a Monopoli” Il segreto? Lo svela il diretto interessato: “A inizio stagione mi muovevo da trequartista con mister Zavettieri, poi appena è arrivato Trocini mi ha spostato più in avanti e ho ripreso a segnare”. E’ ripartito dalle ambizioni e la serenità di Francavilla Fontana, Partipilo. Obiettivo, consolidare l’ascesa verso il calcio che conta, quello che aveva toccato a 18 anni poi perso lentamente di vista. “Sono andato via di casa all’età di 18 anni dopo l’esordio in B con il Bari, quindi mi porto un bagaglio pieno di esperienza. Anche l’esperienza in Romania mi ha fatto crescere – ricorda – la data nel cuore resta quella del 15 dicembre 2012. Bari-Novara, esordio in Serie B: 28 minuti unici, quel giorno è stata una festa, ho giocato con la maglia della mia città e nel mio stadio. Sarò sempre grato a mister Torrente che mi ha fatto esordire”.

Altri tempi, altro Anthony. Lo stesso che oggi pensa alla serie B come una dimensione da ritrovare (“deve essere l’obiettivo minimo da perseguire per un calciatore che abbia ambizione, adesso ho imparato ad aspettare”) e si coccola l’erede in casa. Si chiama Vito, e ad aprile compirà 3 anni: ““E’ pazzo del calcio, mancino come me, mi prende come esempio, da grande vuole diventare un calciatore e promette bene – sorride Partipilo Sr – poi quello che vorrà fare, lo farà sempre con il mio sostegno”. Non ci sono rimpianti nelle sue parole, nemmeno se gli parli di Bari: “Contatti in estate? Non c’è stato nulla di concreto, onestamente ho fatto tanto per risalire tra i pro e mantenere la C quest’anno mi faceva piacere. Un domani, però, una chiamata del Bari mi farebbe tanto piacere. Dal dire al fare però…”. E allora, meglio concentrarsi sulla stretta attualità: gennaio è il mese del riposo prima di tornare in campo (il 20 gennaio al Fanuzzi di Brindisi contro la Cavese, ndr), ma anche del calciomercato: “L’anno scorso mi sono mosso alle 21.30 dell’ultimo giorno del calciomercato di gennaio da Bisceglie alla Virtus Francavilla. Non nascondo che è sempre un mese che mi mette un po’ d’ansia” ci scherza su. Per poi tornare serio quando si tratta di guardare agli avversari: “Quest’anno il girone C è più equilibrato dell’anno scorso, quando di questo periodo Lecce, Catania e Trapani erano già volate avanti. Oggi la qualità delle squadre è più livellata verso l’alto, anche le ultime della classe riescono a dare fastidio a tutti. Playoff? Sono alla nostra portata, ma dobbiamo continuare a macinare punti”. Di corsa, dentro e fuori dal campo: “A giugno mi sposo”. E se non dovesse avere pause prima del matrimonio a causa degli spareggi-playoff ne sarebbe “contento. Ricordate: la vittoria è una lunga pazienza. Io vivo seguendo sempre questo motto”.

Luca Guerra

Nato un anno prima della caduta del Muro di Berlino, mi piace rompere gli schemi dell'informazione. Laureato in Scienze della Comunicazione, giornalista pubblicista, scrivo quando e in ogni modo possibile: il sedile di un treno o il banco di un fast-food sono ottime scrivanie alternative. Il giornalismo la passione di una vita, il calcio come stella polare di questa passione.

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