Interviste e Storie

Vinícius Freitas, da calciatore a consulente patrimoniale: “Vi racconto la mia nuova vita”

Vinícius Freitas ai tempi della Lazio

La nostra intervista al brasiliano ex Lazio Vinícius Freitas: dal racconto degli anni alla Lazio a quello della sua nuova vita lavorativa

Cosa accomuna il campo di calcio a quello finanziario? Apparentemente nulla. Eppure, c’è chi è riuscito a creare un punto di contatto, lasciando il primo per lavorare nel secondo. Stiamo parlando del brasiliano Vinícius Freitas, ex terzino che è passato anche dall’Italia tra 2013 e 2017, giocando alla Lazio con due parentesi in prestito prima nel Padova e poi nel Perugia.

Dopo aver girato il mondo vestendo anche le maglie di Zurigo, AEK Atene, Chapecoense, Botafogo SP, Joinville e Hamrun Spartans, è tornato in Italia lo scorso anno, chiudendo con un brevissimo passaggio al Francavilla all’età di 31 anni: “Potevo giocare ancora, – ha raccontato ai microfoni di Gianlucadimarzio.comma negli ultimi anni di carriera ho avuto diversi infortuni. Per come sono fatto io, se non posso dare il 100% in quello che faccio allora non devo farlo. Alla prima da titolare in Serie D ho avuto una lesione muscolare con un mese e mezzo di stop, ho capito che dovevo smettere”.

E così è maturata la decisione di intraprendere un’avventura completamente differente, andando a lavorare presso XP Investimentos, una delle società di investimenti più importanti del Brasile: “Ho anticipato il ritiro, adesso svolgo un’attività di consulenza patrimoniale in collaborazione con mio fratello che si estende sia in Brasile che all’estero. Ho studiato tanto per fare questo mestiere“.

Scelta che non è un voler prendere le distanze dal suo passato: “Senza il calcio non sarei qui, ora voglio aiutare i calciatori. L’esperienza alla Lazio mi ha permesso di giocare con tanti campioni come Klose, Hernanes, Mauri e Candreva, ma anche di vederne tanti da vicino. Penso a Dybala, Cristiano Ronaldo, Dani Alves, Higuain. L’allenatore che mi ha lasciato di più? Inzaghi“.

L’amicizia con Felipe Anderson, la Smart di Hernanes e il rapporto con Inzaghi

Era l’estate del 2013 quando la Lazio prese due giovani brasiliani in prospettiva. Uno era Felipe Andreson, l’altro proprio Vinícius Freitas: “Felipe è un fratello per me, eravamo sempre insieme. Adesso è tornato al Palmeiras, io abito a Rio de Janeiro e quando gioca qua vado allo stadio a vederlo, anche per incontrarlo di persona. Ma con tutti i brasiliani avevo un buon rapporto. Hernanes in quel periodo mi ha dato una grande mano. La prima macchina che ho comprato in Italia era una Smart, la sua. Tutti sanno che è un grande sia in campo che fuori“. Anche a causa di alcuni infortuni, con la Lazio non esordì mai in partite ufficiali. Ciò non cancella l’esperienza vissuta: “Mi porto dietro il rimpianto di non aver mai giocato in Serie A. Avevo le qualità per farlo ma la vita è così, so che nel calcio potevo fare di più. Quando è arrivato Inzaghi ero in prestito allo Zurigo, dove avevo fatto bene vincendo la Coppa di Svizzera. Lui ha voluto che restassi, anche se non mi ha mai fatto giocare (ride, ndr). Si vedeva che avrebbe fatto strada. È un uomo spogliatoio, qualche volta non mi convocava nemmeno ma mi stava sempre vicino. La sua migliore qualità è che parla la stessa lingua dei calciatori“.

Al di là della poca fortuna trovata in campo, quegli anni gli sono rimasti dentro: “Tutto ciò che vivo adesso è grazie al calcio, che è stato una scuola di vita. Per esempio, mi ha permesso di imparare quattro lingue. L’Italia per me è stata una seconda casa, il Paese in cui mi sono trovato meglio in Europa. La cucina è la migliore al mondo, poi mi sono fatto tanti amici italiani, anche oggi ne ho sentiti due. Anche se non ho giocato in Serie A, Roma mi ha cambiato la vita. Mi piacerebbe tornare in Italia e sicuramente lo farò come imprenditore. Il ricordo più bello è stato il primo gol da professionista col Padova. Lo stadio che mi ha più impressionato è il Maradona, quando ancora si chiamava San Paolo. Ricordo un’atmosfera allucinante“. 

Vinícius Freitas presso XP Investimentos

La nuova vita di Vinícius Freitas

Ma da allora ne sono cambiate di cose nella vita di Vinícius Freitas. Mentre fino a solo un anno fa era ancora in campo, oggi ci risponde da un ufficio di Rio de Janeiro: “So che non è normale per un ex calciatore lavorare in una compagnia così grande come quella per cui lavoro qua in Brasile. Negli ultimi anni ho studiato e ho fatto due certificazioni per fare questo mestiere“. E alla base di questo suo interesse c’è proprio la sua esperienza da giocatore: “Io sono stato calciatore e so quanto sia importante una gestione patrimoniale, soprattutto in Brasile, dove non c’è questa conoscenza e a volte diamo fiducia alle persone sbagliate. Abbiamo tanti esempi di persone che hanno perso un sacco di soldi perché non conoscono questo mondo. Mio fratello faceva già questo lavoro e, quando giocavo, mi ha sostenuto con la sua gestione patrimoniale, mentre ho visto da vicino calciatori che non avevano questo supporto finanziario”.

Il suo nuovo lavoro, quindi, consiste nell’aiutare i calciatori nella gestione del loro denaro: “Secondo una statistica, sono molti gli sportivi brasiliani che dopo 5 anni di carriera perdono tutto. Se io non avessi avuto mio fratello sarebbe potuto accadere anche a me. Nel calcio può accadere di trovarti con poco mercato o di avere qualche infortunio. Lì serve avere una gestione di ciò che hai guadagnato negli anni precedenti, o rischi di ritrovarti senza più nulla”. Sentendolo parlare, a 32 anni Vinicius Freitas dimostra maturità e conoscenza, grazie a esperienze in apparenza negative ma che gli hanno insegnato tutto: “Non si può essere sicuri di avere sempre un contratto, perché nel calcio può accadere qualsiasi cosa. Il mio lavoro è quello di garantire serenità anche quando si smette di giocare, per poter poi scegliere un nuovo percorso“.

Simone Solenghi

Nato nel 2003 e cresciuto a Piacenza, da sempre vivo a San Nicolò, il paese degli Inzaghi. Mi accomuna a loro la passione per il calcio, nata dalla prima volta in cui andai allo stadio con mio nonno. Con la palla non ho la stessa qualità, quindi ho preferito passare dal campo alla tastiera. Dalle telecronache delle mie partite alla playstation sono così passato ai primi articoli su Serie C e D. Il racconto dello sport mi affascina da sempre, ora sogno di farne il mio lavoro.

Recent Posts

Inter, le ultime sulle condizioni di Dumfries verso il derby

Gli ultimi aggiornamenti sulle condizioni di Denzel Dumfries in vista di Inter-Milan: come sta l'esterno…

34 minuti ago

Cremonese, il ds Giacchetta sull’arrivo di Vardy: “All’inizio sembrava una battuta”

Simone Giacchetta, direttore sportivo della Cremonese, ha raccontato la trattativa che ha portata Vardy in…

37 minuti ago

Fabregas: “Al Como sono felice, non potrei chiedere di più al club”

L'allenatore del Como Cesc Fàbregas si è raccontato in una lunga intervista rilasciata al quotidiano…

2 ore ago

Uva: “Euro2032? Solo lo Stadium rispetta i parametri. L’Italia deve presentare 5 stadi”

Michele Uva (Imago) Le parole di Michele Uva, Executive Director dell'UEFA, in un'intervista rilasciata al…

2 ore ago

Palermo, Osti: “Dobbiamo ambire a posizioni più prestigiose. Serve ritrovare fame e umiltà”

Il direttore sportivo Carlo Osti - IMAGO Carlo Osti, direttore sportivo del Palermo, ha parlato…

2 ore ago

Bologna, Cambiaghi: “Senza l’Atalanta non sarei qui. Italiano mi ha voluto, atteso e migliorato”

Nicolò Cambiaghi ha parlato del proprio inizio di stagione e delle ambizioni personali in un'intervista…

3 ore ago