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I due volti del Villarreal: inarrestabile in Europa, debole in campionato

Abbiamo perso di nuovo in trasferta, è la quarta di fila. Ci battono nei duelli, nell’intensità, ci battono in tutto. C’è qualcosa che non va”. Raúl Albiol avrebbe potuto dirlo più forte, ma non più chiaro: il suo Villarreal è in una pessima forma.

Sì, ma quale Villarreal, verrebbe da chiedersi. Perché del sottomarino giallo sembra che ne esistano due versioni radicalmente diverse: macchina da vittorie il mercoledì sera, squadra incompiuta nei fine settimana. “Sprechiamo tante energie in Europa che poi in campionato rimaniamo senza. È come se in Europa usassimo un chip diverso, ma noi non vogliamo che accada, perché sappiamo che è la Liga la cosa più importante”, ha continuato il capitano. 

Il Villarreal oggi è un enigma, ogni partita un punto a caso su uno spettro chilometrico, dove in un estremo ci sono le vittorie con United e Juventus e nell’altro sconfitte ingenue, come quella dell’ultimo turno. O di quello precedente. Sì, perché dopo il 3-0 alla Juventus il Villarreal ha perso, in fila, con Cadice e Levante, rispettivamente quartultima e ultima in Spagna.

Leggi anche: Chi è Alessio Lisci, l’italiano che ha battuto il Villarreal

Quale Villarreal?

Ma qual è il vero Villarreal? Quello che fuori dalla Spagna vince e convince o quello che in casa fatica a stare in campo per 90’? La differenza è abissale. Da quando è arrivato Unai Emery in panchina, di partite europee il Villarreal ne ha disputate 23. Quante ne ha perse? Una ai gironi di Champions contro lo United a novembre, una (ma solo ai rigori) col Chelsea, nella finale in Supercoppa europea. Nessun inciampo, ancora, nei turni ad eliminazione diretta. Nel mezzo, un’Europa League vinta. Solo quest’anno, invece, in campionato ha già perso nove partite.

Si potrebbe pensare che questa differenza stia proprio nella natura dell’allenatore: grande esperienza ad alti livelli, palmarés da record a livello internazionale, abilità strategica superiore nella preparazione della partita secca. Ma non è così, e l’ha confermato lo stesso lo stesso Emery pochi giorni fa, quando a El Larguero ha detto che è proprio il problema della costanza in Liga “quello su cui più sto lavorando in questa stagione”. Altro che preferisco la coppa.

Europa a rischio

Adesso il sottomarino è addirittura settimo in Liga, sotto squadre sulla carta meno attrezzate come Betis o Real Sociedad. Ma soprattutto corre il rischio di non giocare competizioni internazionali la prossima stagione, specialmente se il Valencia dovesse vincere la Copa del Rey. E allora che si sbrighi Emery a risolvere gli enigmi del suo Villarreal: se non vuole perdere la sua miglior versione, quella europea, dovrà imparare a fare la grande con le piccole. Sembra un paradosso, e in effetti non c’è termine migliore per descrivere il Villarreal oggi.

Antonio Cefalù

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