Sconfitto 3-1 al “Tombolato” dal Cittadella, al Benevento non resta che sperare in un successo del Parma a Brescia per evitare la certezza aritmetica della retrocessione in Lega Pro.
Al termine della partita, in diretta al microfono di OttoChannel, è intervenuto il presidente dei giallorossi Oreste Vigorito: “Solo oggi per la prima volta in 17 anni alzo bandiera bianca dovendo accettare che non siamo riusciti a fare ciò che volevamo. Il mio pensiero va a ai tifosi che in un anno hanno visto svanire 17 anni di sacrifici, che hanno condiviso con me. In questo momento mi fa solo pensare che ho tolto il sorriso a qualcuno e anche a me stesso. Il calcio è una parte della mia vita”.
Vigorito ha poi aggiunto: “È stato un anno difficile per gli errori di tutti e per l’imponderabile del calcio. Il colpevole è il Benevento Calcio, società guidata dal sottoscritto con una serie di addetti ai lavori che, mi auguro, abbiano fatto il massimo per non arrivare a questa giornata”.
Inevitabile parlare del futuro del Benevento, che Vigorito ha portato per la prima volta della storia in Serie B nel 2016 e in Serie A nel 2017. La prima di due promozioni in massima Serie: “Continuare? Non è il momento di parlarne. Domani non so cosa succederà, non è un modo di dire per far preoccupare la gente. È troppo presto per chiedermi del futuro. È il momento di stringere le bandiere e conservarle. Chiudiamo gli occhi e pensiamo a tutte le volte che siamo stati insieme nella gioia e proviamo a stare insieme anche nel dolore. Mi assumo le mie responsabilità. Non siamo retrocessi quando è iniziato questo campionato, ma quando c’è stata l’indifferenza di molte componenti che non ne hanno capito l’importanza del Benevento in Serie B”.
Vigorito ha poi concluso: “I tifosi storici hanno la corazza per potersi riprendere. Ero fiero per i giovani che avevano smesso le maglie delle grandi squadre per tenere quella del Benevento. Spero che abbiano il coraggio di tenerla incollata sulle proprie spalle. Sono abituato a essere sconfitto, ma anche a riprendermi. Un uomo è forte perché si riprende. Domani è un altro giorno”.
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