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Vicenza, chi è il nuovo acquisto Charles Boli

Non si può dire che a Charles Boli, nuovo acquisto (in prestito) del Vicenza del ds Federico Balzaretti, manchino i geni del campione, né i modelli a cui ispirare la propria carriera di calciatore, che è ancora agli inizi.

L’esterno di centrocampo classe ’98, arrivato al Vicenza in prestito dal Lens, è figlio e nipote d’arte. Suo padre Roger è stato un attaccante molto prolifico, una vera e propria leggenda del Lens, dove ha trascorso 7 stagioni (dal 1989 al 1996) in cui ha messo a segno 67 reti in 229 presenze.

 

 

Non solo: suo zio, Basile Boli, è l’autore dello storico gol che il 26 maggio del 1993 ha consegnato la Champions League al Marsiglia, prima (e finora unica) squadra francese a vincere la massima competizione continentale. L’avversaria era il Milan di Fabio Capello, e la partita terminò 1-0, proprio grazie alla rete segnata nella porta dello Stadio Olimpico di Roma da Boli, un colpo di testa da corner che beffò il portiere rossonero Sebastiano Rossi.

 

 

Lens, casa

Charles è nato a Dundee, in Scozia, dove il padre giocò in una delle tappe della sua esperienza in Gran Bretagna. Le origini della famiglia sono ivoriane, ma i Boli hanno acquisito la cittadinanza francese di cui dispone anche Charles. La sua carriera è legata a doppio filo a una squadra, il Lens, dove ha giocato dal 2009, quando aveva 11 anni, al 2019, l’anno del primo prestito, in Ligue 2, al Paris FC. Per lui, finora, 14 presenze in prima squadra al Lens, 11 nel Paris FC, condite da 2 reti, le prime tra i professionisti.

 

Foto: Twitter Vicenza Calcio

 

Le caratteristiche tecniche

Boli è un giocatore dalle spiccate doti offensive, che sa giocare esterno a centrocampo su entrambe le fasce e che garantisce spinta, cross e dribbling. Vedremo dove e come deciderà di impiegarlo Christian Brocchi, impegnato nel difficile tentativo di salvare il Vicenza, che in 17 partite ha accumulato solamente 7 punti, e occupa l’ultimo posto della classifica di Serie B a meno 9 dalla zona playout e addirittura a 13 punti dalla salvezza diretta.

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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