Ha vinto tutto con l’Inter, ma si è affermato in Italia con la Roma. Parliamo di Christian Chivu, leggenda del calcio romeno che ha giocato per ben 13 anni in Italia tra l’esperienza in giallorosso e quella in nerazzurro. E nella settimana di Inter-Roma, lo stesso Chivu ha parlato delle sue due esperienze, facendo anche il punto sulle squadre attuali, confermando intanto la sua presenza a San Siro: “«Domenica sarò al Meazza, non posso perdermi una partita così bella– racconta al Corriere dello Sport -. Sarà una sfida dal sapore particolare per Chivu, che conosce bene le emozioni di viverla da entrambe le parti: “Una difficoltà enorme con entrambe le maglie. Grandi campioni da una parte e altrettanto dall’altra. Per un difensore poi… Sono state partite sempre tirate, bellissime da giocare. E la rivalità tra le due squadre è aumentata proprio durante gli anni in cui giocavo io”. Sul rapporto con Spalletti, suo allenatore in giallorosso: “Un grande allenatore, ha un modo di parlare alla squadra e di caricare i giocatori che è unico. E poi è attentissimo ai dettagli, pignolo. Da calciatore spesso non capivo, adesso mi è tutto più chiaro: prevenire è meglio che curare“. Spalletti che avrà di fronte Stefano Pioli dall’altra parte: “Sta facendo qualcosa di straordinario e allo stesso credo sia consapevole che dovrà continuare questa striscia per puntare al ritorno in Champions. Non ci può essere frustrazione in questo momento. Adesso è il momento di lavorare, se emergerà sarà a maggio quando ripenseranno a quanto accaduto a inizio campionato. L’Inter ha perso punti quando invece aveva il dovere di vincere. Eppure quando scegli un allenatore come De Boer sai che dovrai essere pronto ad affrontare le difficoltà. Allora sarebbe stato meglio valutare prima se puntare o meno su di lu. Sono curioso perché Pioli e Spalletti hanno reso reale un’utopia: trovare un equilibrio con squadre così offensive”. Inter e Roma sono la casa di due leggende della storia del calcio come Javier Zanetti e Francesco Totti: “Il martello e il fuoriclasse, due bandiere. Javier è sempre stato l’esempio per tutti. Quando si tornava alle 5 da una trasferta era lui che al mattino alle 10 tirava l’allenamento del mattino. Francesco è la bellezza del calcio, un giocatore e una persona straordinaria”. E infine sul gap con la Juventus: “Per arrivare al livello della Juventus non servono soltanto undici ottimi giocatore e un ottimo allenatore. Ci vogliono una società sana che ti difenda, la tradizione e il palmares”.
Juve Stabia - Imago L'azionista di maggioranza ha rilevato il 48% delle quote di Andrea…
Ecco tutti i vincitori del Gran Galà del Calcio, dalla miglior società al miglior allenatore…
Le parole del direttore sportivo del Napoli dal Gran Galà del Calcio Il Gran Galà…
Le parole del direttore sportivo dell'Inter sull'inizio di stagione e sul mercato Presente al Gran…
Il Presidente della Lega Serie A, Ezio Simonelli, ha fatto il punto sulla possibilità di…
Antonio Conte (imago) Le parole dell'allenatore del Napoli Antonio Conte ai microfoni di Sky Sport…