Non ha fatto nemmeno in tempo a presentarsi alla stampa, che era già in campo. E ha pure segnato. Esordio migliore, Fabio Borini non poteva proprio pensarlo. Il suo gol all'81' ha permesso di pareggiare in casa del Bologna. "Io so quanto posso dare a questa squadra" ha dichiarato nella conferenza stampa di presentazione, "l'impatto è stato emozionante e positivo. Sognavo di esordire così".
È in forma, ha tanta voglia di fare bene. Anche perché negli ultimi mesi al Milan non ha avuto spazio. Perché? "Posso avere una mia idea, ma non sono io a dover rispondere" dice. "Sono sempre stato disponibile, ho giocato in sette posizioni diverse. Le mie caratteristiche non sono cambiate, ma sentivo il bisogno di tornare a fare quello che so fare meglio, cioè l'attaccante. Venivo sfruttato come un operaio, ma sono anche altro. Poi Verona era nel mio destino: il giorno dopo la partita dell'andata, è nata mia figlia. Proprio qui, in questa città".
La testa è al futuro, ma il passato non si dimentica. Anzi, Borini lo commenta: "Al Milan ci sono tante cose che vanno, ma anche tante che non vanno. Prima di andare via, ho parlato con Massara e abbiamo concordato che fare tanti ruoli non sia stato positivo per me. In campo, io muoio ogni volta. Non c'è molto da dire: al Milan c'erano ritmi diversi".
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