Due anni fa ma sembra una vita. Dal Bentegodi al Bentegodi. Era il 2019 e Mihajlovic tornava in panchina proprio in quello stadio dopo 41 giorni dal ricovero nel reparto di ematologia dell’Istituto Seragnoli dell’Policlinico Sant’Orsola di Bologna dopo la diagnosi di leucemia.
Si rivedeva dopo 33 giorni dal primo ciclo di chemioterapia. Magro e provato, mentre giocava la sua partita più importante e combatteva contro un nemico che poi ha sconfitto.
Ma oggi, dopo questo Verona-Bologna, inevitabilmente ha ripensato a quella panchina del 25 agosto 2019: “Quando sono tornato in quel tunnel, ho avuto un po’ le lacrime agli occhi – ha confidato ai microfoni di SkySport nel post gara -. Vedere quella scala che mi sembrava infinita due anni fa… Oggi l’ho superata bene. E anche l’area tecnica sembra più piccola ora.
Sto sicuramente un po’ meglio adesso, sto bene. Ho avuto emozioni particolari, sì. Anche l’albergo, lo stadio… La lacrimuccia ce l’avevo, è stato emozionante. Se torno indietro di due anni e guardo oggi, dico che è passata una vita, l’ho recuperata e sto meglio di prima. Il risultato poi è sempre lo stesso, sempre pareggio… Non è cambiato nulla!”.
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