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Ventura sposo, quanti ospiti a Bari: tutte le foto

Smoking nero e camicia bianca, Giampiero Ventura si è presentato alle porte della Basilica di San Sabino, a Bari, alle 16.36. Ad attenderlo una discreta folla e tanti giornalisti: bocche cucite e sorrisi larghi per l’ex allenatore del Torino, molto vicino a diventare il nuovo Ct della Nazionale azzurra. A fare da testimoni del matrimonio con la sua Luciana Lacriola, due volti eccellenti come il presidente granata Urbano Cairo e l’inviato di Striscia la Notizia, Jimmy Ghione.

“Sono contento per lui, è un giorno bellissimo” il commento unanime dei partecipanti. “Continuerò a rompergli le scatole anche da Ct azzurro” ha assicurato Ghione. Allegro e solare come sempre Piero Chiambretti. “Ho accettato l’invito solo perché era allenatore del Torino-ha scherzato-è un matrimonio da vivere con il sorriso, e poi siamo in Puglia, una regione molto legata a Torino. Ci sono più pugliesi a Torino che qui”. Tra i più attesi Alessio Cerci, in stampelle per lo stop che lo ha tenuto fermo nell’ultima fase del campionato: “Il mister è una grande persona e un ottimo professionista, sono felice che viva questi giorno indimenticabile. Lui in Nazionale? Sarebbe capace di allenarla bene, ma per me cambia poco. Devo dimostrare il mio valore sul campo”.

Un’investitura in piena regola è maturata nelle parole del numero 1 del Torino. “Spero che possa diventare allenatore della nazionale italiana tra pochi giorni: mi mancherà dal punto di vista affettivo, abbiamo condiviso cinque anni intensi e la mia presenza qui nei panni di testimone è la prova del nostro rapporto. È un allenatore molto preparato dal punto di vista tattico e sa lavorare bene con i giovani. Oggi festeggia una data che sarà scolpita nella sua vita, domani chissà…”. Presenti tanti addetti ai lavori, come Guido Angelozzi, Piero Doronzo e Stefano Capozucca. Alle 17.20 è invece arrivata la sposa, emozionata e vestita di bianco. In attesa di un matrimonio in azzurro, Ventura celebre una data indimenticabile. Chissà che giugno non gli possa portare un’altra fede, questa volta calcistica, al dito.

Luca Guerra

Gianluca Di Marzio

Ci ho messo più di trent'anni per tornare dove sono nato. Non conoscevo le strade, non sapevo a memoria le vie, ricordavo solo il nome della clinica -Villa Stabia- dove mia madre mi aveva dato alla luce. Più di trent'anni sì, non proprio un figlio modello per la mia città, Castellammare di Stabia, una trentina di chilometri da Napoli. Lì sono nato il 28 marzo del 1974, sono Ariete per gli amanti dei segni zodiacali, non chiedetemi l'ora e comunque non sono un fanatico degli ascendenti.

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