Minuto 72. Al Venezia serve la luce, l’Empoli accarezza il colpaccio a Sant’Elena. Zanetti passa in rassegna la sua panchina: “Forza, è il tuo momento”. Lui si toglie la tuta, una sistemata ai parastinchi, sguardo profondo sulla partita. Appena arriva al box del cambio, dal Penzo parte un boato: “Siam venuti fin qui, siam venuti fin qui, per vedere segnare Nani”. E pazienza se due minuti più tardi non sarà gol, ma servirà a Okereke l’onore del pareggio attraverso un assist. A 35 anni, l’antico sparring partner di CR7 tra Sporting e United si rivela subito essere più di una classica operazione commerciale. “A noi serviva qualità”, ha detto l’allenatore a fine partita. “L’abbiamo preso apposta: è un campione e ha fatto capire a tutti cosa vuol dire essere superiore agli altri”.
Accelerazioni e suggerimenti. Tutto rigorosamente a due tocchi. Per mettergli la museruola i difensori dell’Empoli ricorrono all’unico modo possibile: spendere falli a gogo, fino al 90’. E meno male che Nani non doveva nemmeno giocare. “Zero allenamenti alle spalle: avevo un po’ paura, ma è andata bene”, ha ammesso candidamente nel postpartita. Italiano un po’ incerto, l’importante è che fossero pronti i piedi.
Alla fine, il Venezia poteva pure vincerla. Sarebbero stati tre punti chiave per una classifica di nuovo pericolante, complici i balzi in avanti delle dirette avversarie. Ma la neopromossa ha trovato una bricola, ben piantata nelle giornate di nebbia in laguna: ora c’è un jolly a cui aggrapparsi.
L’impatto di Nani fa ancora più impressione, alla luce dell’inserimento record. Arrivo in gran segreto giovedì, visite mediche, firma e saluto alla squadra. Venerdì un assaggio di Taliercio, sabato la classica tournée in taxi acqueo, con tanto di shooting nel bacino di San Marco. Oggi il piano – dichiarato, poi chissà – era quello di una semplice comparsata al Penzo: annuncio dello speaker e benvenuto nella nuova casa. L’Empoli ha complicato le cose, accelerando le tappe. E uno come Nani, che in carriera ha vinto letteralmente tutto, non poteva certo tirarsi indietro. I tifosi si stropicciano gli occhi, ripensano agli incubi – la Serie D, fino a sei anni fa, ogni tanto scotta ancora –, cullano sogni. E ricordi: ventitré anni fa, fu sempre un rinforzo di mercato a rilanciare la complicata stagione del Venezia neopromosso in Serie A.
Anche allora a gennaio l’avversario era l’Empoli, anche allora un match tutto in salita. Anche allora, stessa porta, l’assist della provvidenza arrivò dai piedi del nuovo acquisto. Quel giorno furono addirittura due, e gli arancioneroverdi vinsero. Oggi si devono accontentare. Ma dal giovane Recoba al vecchio Nani, c’è un solo filo conduttore. Quello del fuoriclasse. Che l’esterno nato a Capo Verde ha messo nero su bianco, in un profetico post su Instagram: “Leone da sempre…leone per sempre”. Tira ancora aria di storia, a Venezia.
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