E meno male che Pioli, nel prepartita, aveva detto che “Leao non è ancora al cento per cento”. Il portoghese ci ha messo due minuti per mandare in porta Ibra. Altri cinque per spaventare Romero. Poi un assolo di accelerazioni, palloni raccolti a centrocampo e portati in dote fino all’area del Venezia. Quando allo scadere del primo tempo smista di tacco per Florenzi, scattano gli “Olè!” del Penzo. E al rientro in campo indovina il lancio vincente per Theo. Al 60’ è già 0-3: l’allenatore rossonero richiama il suo numero 17. Un abbraccio: “Va bene, Rafa. Va bene così”.
La copertina della domenica è tutta per Hernandez, fascia di capitano, doppietta e pallone portato a casa. Ma la regia occulta è di Leao: oggi, insieme, fanno mezzo Milan. E se sul francese c’erano pochi dubbi, l’ex Lilla e Sporting Lisbona aveva ancora tanto da dimostrare. Soprattutto sul piano della continuità. Ci sta riuscendo: in questa stagione – infortuni a parte – il classe 1999 ha sempre risposto presente, gol e assist (6+6) già tanti quanti nel 2020/21. Eppure l’apporto di Leao va ben oltre i numeri. Tra tagli silenziosi e giocate spaccapartita. Gli si chiedeva più cattiveria sottoporta, sta arrivando anche quella. Esaltante il feeling con Theo sull’out di sinistra, sempre più solido quello con Pioli in panchina: “Leao mi ricorda il primo Henry, quando partiva da sinistra e si accentrava”, ha dichiarato l’allenatore sempre prima del Venezia. “Il talento non si cura da solo: lui per fortuna se n’è accorto e vuole continuare a lavorare così”.
Nella storia Rafael ci era già entrato – suo il gol più veloce di sempre in Serie A, 20 dicembre 2020, 0-1 a Sassuolo. Ma fu un blitz, fra le tante folate di talento che avevano fatto conoscere al nostro calcio quest’attaccate atipico – ala, nove, seconda punta? Doti da funambolo, il sorriso di un ragazzino. E quel gesto della telefonata dopo ogni gol, dedica a distanza al papà che in Portogallo lo seguiva in tutti gli stadi. Quella fase, a corrente alternata, potrebbe essere alle spalle. Prossima tappa: un ruolo da protagonista. Il Milan, parola di Maldini, è già pronto a rinnovargli il contratto in scadenza nel 2024. Con ingaggio ampiamente lievitato.
Nel primo scorcio di 2022 il giocatore ha già fatto il botto. La vera sfida, stavolta, è che non si tratti soltanto di una magnifica impressione. Quelle ne ha già dispensate a non finire. L’ultima sul prato del Penzo: Theo lancia, Mazzocchi insegue. E Leao, chi lo prende più…
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