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Como, Varane: “Fàbregas è stato molto importante nel convincermi a venire”

In questi giorni è stato ufficializzato l’ingaggio da parte del Como di Raphaël Varane, difensore classe 1993 rimasto svincolato al termine dell’esperienza con il Manchester United. Nella serata di oggi, martedì 6 agosto, il francese si è presentato alla stampa e ai tifosi in conferenza stampa.

Como, la presentazione di Varane in conferenza stampa

In apertura Varane ha spiegato cosa lo ha convinto ad accettare la proposta del Como: Quello che mi ha convinto era il progetto globale. Era un progetto molto interessante, per me era anche l’opportunità per aiutare il club, passare certi traguardi, la mia ambizione personale di venire qui e provare a fare nuove sfide, a imparare da queste sfide. Cesc è stato ovviamente una persona molto importante nel convincermi, però questa nuova sfida, con un nuovo campionato, diciamo che c’erano tutti gli elementi che mi hanno convinto a venire qui”.

Il difensore ha poi spiegato nel dettaglio in che modo Fàbregas lo ha convinto: “Non era per forza una discussione in sé molto particolare, abbiamo parlato di calcio molto semplicemente. Mi è piaciuta tanto la sua filosofia di gioco, le idee che ha proposto, avevamo e abbiamo tante idee in comune. Cesc è ovviamente una persona alla quale piace vincere, diciamo che la cosa più difficile era di non continuare a parlare, non continuare questa discussione, però ancora una volta gli elementi erano tutti qua per avere un’idea comune e un progetto comune”.

Per quanto riguarda il lavoro che dovrà svolgere la squadra, Varane ha dichiarato: “Innanzitutto quello che devo fare e che dobbiamo fare come squadra è prepararci fisicamente. Dobbiamo anche imparare come giocare insieme, perché ci sono tanti nuovi giocatori e dunque sarà una preparazione innanzitutto fisica. Però dobbiamo anche vedere come approcciare tutte le nuove tattiche, quello che ci è chiesto dall’allenatore. E però secondo me dobbiamo prendere una partita alla volta, vedere come iniziamo il campionato e provare a crescere una partita alla volta”.

Jacopo Pigliacampo

Classe 2000, aspirante giornalista sportivo con la passione per le statistiche e il fantacalcio. Da piccolo ho sempre preferito i libri al calcio: correre dietro a un pallone era troppo faticoso, meglio leggere e scrivere. La vita, però, a volte fa giri strani. Ora passo le mie giornate proprio dietro al calcio. Giocato? No, sempre meglio scritto.

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