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Porto-Roma, l’UEFA dà ragione a Cakir. Ma non convince

Gli episodi che hanno determinato la qualificazione del Porto, ai danni della Roma, continuano a far discutere. In linea con quella che è la strategia di comunicazione degli organi internazionali del calcio, l’UEFA ha voluto fare chiarezza sulle decisioni assunte dall’arbitro turco Cakir e dal VAR, il polacco Marciniak.
In merito al rigore concesso al Porto, nel comunicato si legge: “Il VAR, dopo aver verificato la linea del fuorigioco che ha confermato che l’offendente era in gioco, ha chiesto all’arbitro se avesse avuto visione della trattenuta commessa dal calciatore della Roma. L’arbitro ha confermato di non aver visto alcuna trattenuta durante l’azione e ha chiesto che gli venissero preparate le immagini così da attuare una On Field Review (per la mancata visione di un incidente serio). La review l’ha convinto a concedere il calcio di rigore, che avrebbe dovuto concedere per la trattenuta“. Ma non è questa la situazione ad aver sollevato le principali polemiche.

Il caso “incriminato” è quello che ha coinvolto Patrik Schick, che nel finale dei tempi supplementari ha subito un contatto falloso da Marega in area di rigore. L’arbitro ha lasciato giocare, senza procedere ad alcuna review. In questo senso, la spiegazione fornita dall’UEFA non convince appieno: “L’arbitro era vicino all’azione e ha potuto valutare lui stesso quel potenziale contatto in presa diretta e l’ha giudicato non falloso. L’arbitro tuttavia ha deciso di lasciar proseguire l’azione per dare maggior tempo al VAR di procedere alla visione delle immagini da varie angolazioni disponibili. È stata quindi condotta un’attenta verifica, ma il VAR non ha riscontrato una chiara evidenza. L’arbitro è stato quindi informato dal VAR che in seguito al controllo non era stato riscontrato un chiaro ed evidente errore e che non c’era la base per un intervento del VAR e una On Field Review“.

Su questo punto finale si può essere in disaccordo. Dal fermo immagine estrapolato ci si può soffermare sulla posizione di Cakir e sulla visuale che l’arbitro possa aver avuto del contatto. Si nota come un calciatore del Porto sia sulla linea visiva del direttore di gara, che quindi non avrebbe potuto valutare perfettamente il contatto tra Schick e Marega. Si verifica così il caso di “missing serious incident” che si accennava sopra, che obbligherebbe il VAR a suggerire la review all’arbitro di campo. Cosa che non è avvenuta, provocando la rabbia dell’ambiente romanista.

Salvatore Malfitano

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