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Coppa di Francia: il PSG sfida il Vannes, club dilettantistico partner del City

Dopo la vittoria nei trentaduesimi di Coppa di Francia contro il Feignies-Aulnoye, nella strada verso la finale il PSG si ritroverà davanti un’altra squadra dilettantistica: questo lunedì sera, infatti, le star di Pochettino (privo però di Messi, positivo, e di Neymar, sempre in fase di recupero dopo l’infortunio alla caviglia) affronteranno il Vannes Olympique Club, squadra che milita in quarta divisione francese (l’equivalente, quindi, della nostra Serie D).

  

Credits Photo: Kreiz Breizh Prod / Vannes OC

La storia del Vannes

Fondata circa duemila anni fa, Vannes è una città ricca di storia situata nel golfo di Morbihan, in Bretagna. Il suo nome e la sua identità provengono dai Veneti, la popolazione celtica che ha occupato per molti anni la regione e che rese difficili le operazioni di conquista del territorio gallico da parte di Giulio Cesare (che nel suo De Bello Gallico ha raccontato le difficoltà riscontrate durante le conquiste della zona).

Dalle parti di Vannes il calcio non è mai stato glorioso, ma fa parte della tradizione del luogo: la prima squadra di calcio è stata infatti fondata nel 1898 e l’attuale Vannes Olympique Club è nato nel 1998 dalla fusione di due club locali che negli anni Ottanta avevano dato luogo a rivalità e derby accesissimi che dividevano in due la città (è da segnalare, inoltre, che a inizio anni Novanta, in uno dei due club, il Vannes FC, è cresciuto un certo Didier Drogba). Il Vannes, comunque, non ha mai raggiunto grandi risultati, se non per l’epopea in Coppa di Lega (nella stagione 2008/09), terminata in finale allo Stade de France contro il Bordeaux (poi persa 4-0). Oggi, il Vannes occupa l’ottavo posto del gruppo A di quarta divisione, ma gode dell’appoggio di un grande rivale del Paris Saint-Germain in Europa e punta a crescere nel corso degli anni. 

 

Credits Photo: Kreiz Breizh Prod / Vannes OC

 

L’ombra del Manchester City

Dalla scorsa stagione, infatti, la City Football Group (la holding fondata dallo sceicco Mansur, sotto l’egida del Manchester City) ha firmato una partnership proprio con il Vannes. L’accordo prevede una “collaborazione tecnica” tra i club della multinazionale calcistica di Mansur, senza l’acquisizione di quote. Maxime Ray, imprenditore bretone a capo del Vannes, aveva commentato questa partnership come una grande opportunità per il club per migliorare le proprie conoscenze tecniche per raggiungere gli obiettivi preposti dalla società. La City Football Group, tramite il Vannes, ha dal canto suo saldato ancora di più le basi in Francia (anche il Troyes, squadra di Ligue 1, fa parte del gruppo), terra sempre più ricca di talenti emergenti da poter osservare ancora da più vicino, per anticipare la grande concorrenza, in primis del PSG.

 

Credits Photo: Kreiz Breizh Prod / Vannes OC

 

La festa… a metà

E a proposito di Paris Saint-Germain, la squadra di Pochettino questo lunedì arriva proprio a Vannes, in una città che si veste elegante per la notte di gala che però può godersi solo a metà. A causa delle restrizioni per contenere la nuova ondata di contagi da Covid-19, la capienza dello Stade de la Rabine è stata ridotta del 50% (passando così da diecimila a circa cinquemila spettatori), e le feste organizzate dal comune e dalla società (dagli allestimenti all’esterno dello stadio fino all’accoglienza per la squadra nelle strade, programmata nei giorni antecedenti alle nuove restrizioni) sono state annullate. I pochi spettatori che saranno presenti, però, si godranno il grande appuntamento: per assicurarsi un biglietto, qualche giorno fa si sono fatti più di sei ore di coda, sotto la pioggia.

Il presidente Ray, nei giorni scorsi, ha definito la sfida contro il PSG come la scalata dell’Alpe d’Huez al Tour de France. L’allenatore Pierre Talmont, invece, ha caricato i suoi a crederci e a dare tutto: “Al rientro dalle vacanze qualche big di Ligue 1 si è sempre fatta eliminare“. Il PSG, insomma, deve stare attento. Pochettino dovrà tenere alta la concentrazione dei suoi e non sottovalutare la pratica. Dalle parti di Vannes non si passeggia mai. Se potesse, lo avviserebbe pure Giulio Cesare. 

Andrea Campioni

Nato nel ’96 e cresciuto in una sala stampa. Iniziai a giocare a calcio ma ben presto mi fecero capire che non sarebbe mai diventato il mio lavoro. Piedi storti e mano ferma, così decisi di cambiare lavoro. Chirurgo? No, giornalista. Penna, tastiera o microfono poco importa, l’importante è raccontare storie.

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