L’addio di Cesare Prandelli non ha risolto i problemi di un Valencia che non riesce ad uscire da una crisi di risultati che sembra senza fine. Una difesa che non regge, un attacco che non incide, una panchina a cui manca stabilità. Questa una fotografia della squadra spagnola che oggi – con Voro allenatore ad interim di nuovo in panchina – ha perso 4-1 in casa contro il Celta in Copa del Rey (andata degli ottavi). Mestalla spettatore di un’altra disfatta di un Valencia che da 18 gare consecutive non riesce a tenere la porta inviolata. E all’esterno dello stadio, prima del fischio d’inizio, i tifosi hanno iniziato una contestazione poi proseguita anche dentro l’impianto. ‘Lim go home’ lo striscione esposto dagli aficionados contro il proprietario indonesiano del club: un messaggio alla società, in primis al numero uno Peter Lim, e poi ancora cori contro la presidentessa Lay Hoon e il direttore sportivo Garcia Pitarch (“Suso, dimettiti”, in direzione del ds). E proprio un feeling mai nato con quest’ultimo è stata una delle motivazioni che ha spinto Prandelli a rassegnare le dimissioni. “Mi avevano promesso 4 rinforzi a gennaio e Zaza doveva arrivare il 27 dicembre…”, queste alcune delle dichiarazioni dell’ex allenatore per spiegare il suo addio alla Liga. Adesso, alla prima gara del Valencia senza Prandelli, la musica non è cambiata, anzi: un poker interno che i tifosi non hanno digerito ed ora chiedono cambi radicali a livello societario.
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