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Investimenti, infrastrutture e talenti: come l’Uzbekistan ha raggiunto il Mondiale

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L’Uzbekistan scrive la storia: il pareggio contro l’Emirati Arabi Uniti vale l’accesso al Mondiale.

L’ottava nazionale qualificata per i Mondiali 2026? L’Uzbekistan. Si tratta di una storica prima volta per il club asiatico, ma cosa c’è dietro questo incredibile successo? Negli ultimi anni, la crescita del movimento calcistico in Uzbekistan ha rappresentato uno degli sviluppi sportivi più interessanti dell’Asia. Questo processo si è caratterizzato per un mix di investimenti mirati, riforme strutturali e un aumento del talento locale, con importanti implicazioni sia a livello di club che di nazionale.

Un lavoro che parte dal basso soprattutto a livello giovanile, con la nazionale U20 che ha raggiunto i Quarti di Finale del Mondiale U20. L’U23, invece, ha vinto il Campionato Asiatico di categoria nel 2018 e si è spesso ben comportata nei tornei continentali. Da non sottovalutare l’aspetto della Uzbekistan Super League, l’equivalente della nostra Serie A. Club come il Pakhtakor Tashkent e il Nasaf Qarshi si sono affermati a livello continentale partecipando regolarmente alla AFC Champions League.

Sono stati fatti investimenti in infrastrutture, nuovi stadi, centri sportivi e miglioramenti nei centri sportivi. La Federcalcio dell’Uzbekistan ha inoltre attuato riforme per rafforzare la formazione dei giovani calciatori, puntando a un modello simile a quello delle accademie europee e lanciando iniziative come la Uzbekistan Pro League 2 (terza divisione) che funge da laboratorio per la crescita dei giovani.

Insomma, una crescita costante e rapida sotto tutti i punti di vista tanto da rendere l’Uzbekistan una delle potenze emergenti del calcio asiatico dietro a colossi come Giappone, Corea del Sud e Arabia Saudita. Un dato di fatto che testimonia la crescita è la visibilità internazionale che è aumenta anche grazie ai calciatori uzbeki che hanno iniziato a trasferirsi in club europei, in primis Abdukodir Khusanov del Manchester City e Eldor Shomurodov della Roma.

Khusanov e Shomurodov i top player dell’Uzbekistan

Khusanov e Shomurodov sono i pilastri della nazionale guidata dal CT Timur Kapadze. L’attaccante della Roma non ha bisogno di tante presentazioni, “rigenerato” negli ultimi sei mesi dalla “cura Ranieri” dopo essere stato vicino alla cessione a gennaio. Shomurodov è l’emblema della nazionale del calcio uzbeko. Con 78 presenze e 41 gol, è il miglior marcatore della storia della nazionale superando Maxim Shatskikh, fermo a 34 gol.

Poi c’è Khusanov, la stellina del calcio uzbeko che ha conquistato Pep Guardiola. Gli inglesi stanno attraversando una fase di ricostruzione e per rafforzare la difesa hanno deciso di puntare su un giovane talento promettente noto per la sua velocità, forza fisica e intelligenza tattica. La sua capacità di giocare sia in una difesa a tre che a quattro, unita alla sua abilità nel possesso palla, lo rende adatto alle esigenze tecnico-tattiche di Guardiola. Non è un caso se il City decide di investire circa 40 milioni di euro per battere la concorrenza.

Gli obiettivi dell’Uzbekistan: continuità ed espansione

L’Uzbekistan ha raggiunto questa storica qualificazione al Mondiale classificandosi al secondo posto nel Gruppo A delle qualificazioni asiatiche. Grazie al pareggio per 0-0 contro gli Emirati Arabi Uniti, la squadra ha conquistato quel punto necessario per assicurarsi il pass per il torneo, mettendo fine a una lunga attesa e a numerosi fallimenti nelle qualificazioni passate. Tra le partite chiave spicca sicuramente il 2-2 contro l’Iran e il 3-1 contro il Turkmenistan che hanno spalancato le porte verso il prossimo campionato del mondo.

Quali saranno, però, i prossimi obiettivi dell’Uzbekistan? Prima di tutto godersi il Mondiale, con l’obiettivo di non uscire subito. Dare un’immagine di squadra solida, che non “fa la comparsa”, e mettere in evidenza giovani talenti come Khusanov, Erkinov e Saydullayev. Diventare una vera e propria potenza asiatica e migliorare infrastrutture, campionati nazionali e scouting. Il popolo uzbeko ha fame di traguardi sportivi e vuole continuare sorprendere.

A cura di Gerardo Guariglia