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Euro Under 21 – Di Biagio e Rugani sfidano Schick: “Il pericolo numero uno: ricorda Lamela, ma più fisico”

Non sarà una partita senza domani, ma quasi. Contro la Repubblica Ceca, domani sera alle 18 a Tychy, l’Italia Under 21 si gioca una grossa fetta di qualificazione alle semifinali dell’Europeo. Certo, la vittoria per 2-0 all’esordio contro la Danimarca ha dato dei buoni segnali anche se non tutti hanno fatto vedere di essere al top. “Siamo a 24 ore della gara e a un terzo di recupero che è tantissimo – ha detto Di Biagio nella conferenza stampa della vigilia – e ho dei giocatori da valutare che non hanno ancora recuperato. Solo nelle ultime ore capirà chi ci sarà e chi no. Ci potrebbe essere qualche cambio”.

Perché, come se non bastasse nella Repubblica Ceca c’è il pericolo Schick, capocannoniere della fase di qualificazione con 10 gol in 9 partite. “Penso che lo conoscete tutti: si è messo in evidenza in serie A. Personalmente lo paragono a Lamela tecnicamente, ma con la struttura da attaccante. E’ un giocatore molto forte”. E a queste parole di Di Biagio fanno eco quelle di Rugani. Oggi Schick sarà suo avversario in Nazionale ma dalla prossima stagione diventerà suo compagno nella Juventus. “Sappiamo che è un giocatore forte e talentuoso e ci vorrà una bella partita dal punto di vista difensivo per limitarlo. In questa stagione abbiamo giocato contro a Genova nella gara di ritorno: è un giocatore tecnico che può fare la prima punta ed è da tenere d’occhio”.

Un messaggio da parte di Di Biagio però è chiaro. “Al di là dei giocatori che metterò in campo, servirà più velocità rispetto alla gara contro la Danimarca perché ci vengono ad aggredire in maniera più intensa. Sono bravi nel contropiede e poi davanti hanno Schick e non serve aggiungere altro”. Ma quest’Italia non può avere paura. Vincere conta più del gioco e per quello si può aspettare ancora una settimana.

Bruno Majorano

Laureato in giurisprudenza ma più o meno giornalista sportivo. Perché al diritto penale preferisco quello di Djokovic. Perché alle sanzioni civili preferisco quelle del giudice sportivo. Perché basta che in campo ce ne siano 22 e tutto il resto viene dopo. Pubblicista dal 2010, professionista dal 2013 e “calcista" dal 1988. Se volete sapere qualcos'altro su di me seguite quello scrivo. Non sempre ho ragione, ma provo a raccontare la verità. Provo a farvi guardare il mondo del calcio dal un'altra prospettiva: con i miei occhi, nonostante i quasi 9 gradi di miopia, ma con un paio di lenti a contatto e all’occorrenza anche un paio di occhiali di sole. Ho sentito dire che “Scrivere è sempre meglio che lavorare…”, aggiungo che scegliere come hobby il proprio lavoro è la cosa più gratificante che si possa fare nella vita. Per gianlucadimarzio.com mi trovate un po' ovunque. Ah, un avviso ai naviganti: non prendetemi troppo sul serio!

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