Un tuffo nella storia per rivivere, con i propri occhi, i trofei più importanti conquistati dalla Nazionale Italiana, osservando da vicino anche alcune delle maglie di tanti protagonisti chiave dei successi azzurri. Basta una sala, nella Palazzina Appiani e all’interno dell’Arena Civica di Milano, per ricordare e riassaporare in 48 ore la tradizione vincente di una selezione ora quantomai in difficoltà, chiamata a lottare fino in fondo nella gara di ritorno del playoff contro la Svezia per centrare la qualificazione ai Mondiali di Russia 2018.
Dalla Coppa Rimet del 1934 a quella del 1938, passando per l’Europeo del 1968, il Mondiale ’82 targato Pablito Rossi e lo splendido successo a Germania 2006: pokerissimo di coppe servito dalla FIGC, con ingresso libero, a qualsiasi appassionato calcistico, in un’iniziativa volta a designare anche Milano come “Città Azzurra del calcio” in attesa del match di San Siro. Colore che non manca, certamente, neppure a livello materiale: tra un trofeo e l’altro, ecco le maglie indossate da Giovanni Ferrari (Finale del Campionato del Mondo 1934, Italia-Cecoslovacchia 2-1), Amedeo Biavati (Quarti di finale del Campionato del Mondo 1938, Italia-Francia 3-1, giocati in completo nero su ordine dell’allora regime fascista) e Amedeo Amadei (nell’unica vittoria della Nazionale Italiana in Spagna contro la “Roja”, 3-1, prima della tragedia di Superga che colpì il Torino), passando per la particolare numero 10 indossata da Giacinto Facchetti in occasione della fase finale del Campionato d’Europa del 1968.
A chiudere la collezione, l’indimenticabile “20” indossata da Paolo Rossi al Campionato del Mondo 1982, concluso da capocannoniere e con il Pallone d’Oro poi successivamente conquistato, proseguendo con l’inusuale numero 7 di Paolo Maldini ai Mondiali di Italia ’90, la maglia numero 6 vestita da Franco Baresi ad USA ’94, la storica numero 5 indossata da Fabio Cannavaro nella finale del Campionato del Mondo del 2006 e l’unica maglia da portiere presente, vestita da Gianluigi Buffon in Italia-Bulgaria (2015) nell’incontro valevole per le qualificazioni a Euro 2016, in cui il portiere azzurro ha festeggiato le 150 presenze in Nazionale. Pochi metri quadri a disposizione, insomma, per rivivere tanti successi, immortalando cimeli storici abitualmente custoditi nel Museo del Calcio di Coverciano. Avvicinandosi sempre più a 90 (?) minuti fondamentali per staccare il pass per Russia 2018, rispettando la tradizione di una Nazionale che al Mondiale proprio non può né deve mancare.
Dal grande lavoro al Monaco di Mbappé e James Rodriguez alla nuova vita da agente:…
Dal rapporto con il fratello Marcus e il papà Lilian fino al legame con la…
La Roma monitora le condizioni di Lorenzo Pellegrini, che ha accusato un problema al quadricipite:…
Dalla solidità dei veterani alle sorprese più convincenti: dopo 17 giornate il campionato cadetto…
Da Desplanches a Ghedjemis, fino alle sorprese Cissè e Cacciamani, ecco la top 11 under…
Chi sono stati i migliori acquisti del 2025 in Serie A? Ecco la nostra top…