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Un po’ Godfather, un po’ operaio: al Chelsea è Conte-mania

The Chelsea Pensioner, Fulham Road. Zona? Stamford Bridge, ovviamente. Punto di ritrovo dei tifosi dei Blues prima, durante e dopo le partite. Birre a volontà, odore di hamburger e patatine, e tanta, tanta voglia di…Conte! Si sente nell’aria, si respira. Ascoltando le parole dei tifosi, “Conte” è la parola più gettonata. Non Hazard, non Chelsea, ma Conte. Una mania.

Sì, lui ha conquistato proprio tutti.
Le tredici vittorie di fila lo hanno consacrato come uno dei migliori allenatori al mondo, probabilmente il migliore in Inghilterra. Rivitalizzare Moses, David Luiz e Diego Costa è stato solo l’inizio: Antonio Conte ha dato ai tifosi del Chelsea l’idea di uno che arriva, si guarda attorno e conquista. Titoli? È ancora presto: di sicuro, però, si è già preso il cuore dei tifosi. Veni, vidi, vici, conquistador.
John, che lavora in fabbrica, dice: “È un lavoratore, l’avevamo capito subito. È come me: umile, combattivo. Un operaio. E ora, finalmente, la squadra è come lui: combatte fino all’ultimo. Kanté è l’emblema, ma sgobbano tutti, anche chi non pensavamo potesse sacrificarsi come Hazard“.

E al Pensioner appare uno striscione: The Godfather, con la foto di Conte. Padrino e operaio, i due lati dell’ex ct.
E quando Alonso va in cielo a prendersi la respinta della traversa sul colpo di testa di Diego Costa, per l’1-0 all’Arsenal, ecco l’apoteosi. Per Conte e per i tifosi, che ridono di gusto nel vedere le immagini del proprio allenatore che corre e urla la propria felicità. Al raddoppio di Hazard, poi, la magia del calcio: di nuovo esultanza di Antonio Conte, che si getta i mezzi ai tifosi. Amore vero, quindi, tra lui e i fan dei Blues. Che apprezzano la spontaneità del proprio allenatore, oltre all’amore per il Chelsea. Amore vero, non di facciata: “Ci ha dato un’anima“, aggiunge sempre John.
Anima operaia? Anche, senz’altro vincente. Come Conte, che ne ha vinte 61 delle ultime 73 da allenatore tra Juventus e Chelsea. Dati mostruosi, ma che spiegano esattamente come Conte sappia, soprattutto, vincere. E convincere, perché la prestazione di oggi è la dimostrazione che il Chelsea, oltre a battere gli avversari, gioca meglio di loro. In verticale, soprattutto. Merito di Conte e della sua idea di calcio.
Un po’ Godfather, un po’ operaio. E, anche, conquistatore. Della Premier? La strada è ancora lunga, ma le basi ci sono. Il 3-1 all’Arsenal ne è l’ulteriore prova.

Edoardo Marcarini

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